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17:53:00 - 30 GENNAIO 2016

Anno giudiziario: 'cosche più attive grazie alla crisi'

Anno giudiziario: 'cosche più attive grazie alla crisi' -

"L'accumulazione di enormi risorse finanziarie determina la necessità di riconversione dei proventi in attività lecite attraverso cospicui investimenti in realtà ìmprenditoriali afflitte dalla crisi in zone esenti dal fenomeno criminale in altre aree del territorio italiano, europeo ed intercontinentale". Ad affermarlo è stato il presidente della Corte d'appello di Catanzaro Domenico Introcaso nella relazione per l'inaugurazione dell'anno giudiziario.
"Da qui - ha aggiunto - l'esportazione del crimine in zone del centro e del nord Italia ormai assoggettate alle modalità 'ndranghetistiche di gestione di interi settori dell'economia, della finanza, dell'industria; al fenomeno si accompagna l'esportazione degli ingenti capitali provenienti da delitto, impiegati in attività imprenditoriali geneticamente sane e poi corrotte dai nuovi flussi, resi per altro necessari dalle situazioni di crisi ormai quinquennale".
Nel distretto della Corte d'appello di Catanzaro, ha poi rilevato Introcaso citando i dati forniti dal procuratore distrettuale Vincenzo Antonio Lombardo che recentemente ha lasciato il servizio, sono 39, 34 delle quali "validate di esistenza dall'accertamento giudiziale", le cosche di 'ndrangheta.
"Le caratteristiche dei gruppi di criminalità organizzata in esame - ha aggiunto - sono la assoluta mobilità soggettiva e la trasversalità sia soggettiva che di intrapresa al delitto. La forza delle associazioni deriva dalla capacità di adattamento alle situazioni ed ai mutamenti in modo tale che esse si aggregano, si disfano, si ricostituiscono, si fondono a seconda della rilevanza criminale dei soggetti compartecipanti, dello stato di libertà e dell'esistenza in vita degli stessi, cui si correla l'ambito di azione e di attività verso la quale l'intrapresa criminale è diretta. I criteri di individuazione, dunque, sfuggono a quelli di logica comune risultando affidati al locum criminus, inteso in senso spaziale, che necessita di in integrazioni; tuttavia, anche e il criterio territoriale sembra inadeguato perché inidoneo a cogliere realtà tutto somma aliene alla fenomenologia naturalistica. Il dato di connotazione organizzativo rilevante è la cosiddetta 'locale', quale centro di imputazione criminale sovraordinata e di coordinamento delle unità territoriali.
"Nel territorio - ha rilevato Introcaso - le attività criminali vanno ricondotte alla tradizione di accumulazione di capitali secondo modalità illecite ma sempre più spesso mediate attraverso lo svolgimento di attività lecite nelle condotte ma criminali nei fini. Il dato di allarme viene dalle modalità di esercizio del crimine in forma di impresa articolata su sofisticate gestioni ed assegnazioni di ruoli. E' di giudiziale accertamento l'acquisizione e la cessione di stupefacenti da parte delle cosche in regime di monopolio ed in collegamento con con analoghe organizzazioni sia nel sud (aree balcaniche) per eroina ed hascisc, che del nord Europa (Olanda) per la cocaina. E' evidente che il dato di organizzazione certifica enormi capacità economiche, raffinate gestione dei flussi in coordinamento. Non solo. I mezzi e gli strumenti utilizzati sono funzionali anche allo spostamento nello spazio di armi ed esplosivi. ancora il tramite utilizzato (trasporto e scarico da unità navali grandi a quelle piccole) manifesta efficienza anche nel trasporto di esseri umani, di immigrati clandestini.
L'effetto criminogeno delle attività di 'ndrangheta è dunque in geometrica progressione e tragica pervasività".

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