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11:30:00 - 02 FEBBRAIO 2016

NUOVA TEGOLA PER GLI OLIVICOLTORI CALABRESI: ARRIVA DALLA TUNISIA L'OLIO IMPORTATO A DAZIO ZERO

NUOVA TEGOLA PER GLI OLIVICOLTORI CALABRESI: ARRIVA DALLA TUNISIA L'OLIO IMPORTATO A DAZIO ZERO -

Problemi come se piovesse per l'olivicoltori calabresi. All'inizio la normativa sull'imbottigliamento dell'olio extravergine, penalizzante per i produttori della nostra regione, ora il via libera della Commissione europea all'importazione di olio dalla Tunisia a dazio zero. Secondo alcune stime, il danno economico per la Calabria sarà addirittura milionario. Un vero e proprio sgambetto per la seconda regione produttrice dopo la Puglia. Quello che ci attende è l'invasione del mercato da parte di una enorme quantità di olio tunisino molto più conveniente rispetto a quello calabrese che in media si aggira attorno ai 4 euro al litro. Nonostante l'olio locale sia di gran lunga migliore qualitativamente subirà, stando alle previsioni, le commesse subiranno un brusco rallentamento. La decisione dell'Ue arriva proprio in un momento in cui il comparto, con 754 frantoi attivi e 137.000 aziende olivicole, stava finalmente tirando un sospiro di sollievo. Una ripresa non affatto scontata dal momento che lo scorso anno le condizioni climatiche e la diffusione di una mosca killer avevano tirato un duro colpo alla produzione. In campo, comunque, sono già scese le associazioni di categoria: "E' una situazione paradossale, tuona la Coldiretti, abbiamo primati invidiabili sia nelle denominazioni di origine protetta sia nella varietà di olive che garantiscono i primi posti anche dal punto di vista occupazionale e l'immissione di tutto questo olio genererà inevitabilmente un danno al nostro".  Va detto che  non tutto è ancora perduto. Pietro Molinaro spiega, infatti, l'urgenza di arrivare all'attuazione completa della le norme già varate con la legge salva olio n. 9 del 2013. La parola definitiva sull'olio tunisino passa adesso all'Assemblea plenaria dell'Europarlmento che dovrà esprimere il proprio parere definitivo. L'auspicio è, dunque, che la nostra Regione eserciti un pressing sull'Ue, attraverso i parlamentari europei, che impedisca una simile dannosa decisione.

ALESSANDRA BEVILACQUA

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