NEWS

11:20:00 - 11 FEBBRAIO 2016

ROSARNO: LA CENERE LAVICA ROVINA GLI AGRUMI, MA NON E' CALAMITA'

ROSARNO: LA CENERE LAVICA ROVINA GLI AGRUMI, MA NON E' CALAMITA' -

Nuova tegola si è abbattuta sugli agrumicoltori della Piana di Gioia Tauro. La Regione Calabria, infatti, ha negato lo stato di calamità naturale per i danni prodotti dalle ceneri dell'Etna. Una richiesta respinta per la seconda volta, il fatto si verificò anche nel 2013.  Ad inizio di dicembre 2015 una sequenza di eruzioni dell'Etna, considerate dai vulcanologi tra le più potenti degli ultimi vent'anni, ha provocato la caduta di una enorme quantità di cenere lavica fortemente abrasiva nella provincia di Reggio Calabria, i danni alle arance, ai mandarini, ai limoni e alle clementine sono stati ingenti. In Calabria di cenere ne è caduta addirittura molta di più di quanto non sia caduta nel catanese, creando due tipi di problemi, su una buona parte degli agrumi ha bloccato il processo di maturazione mentre a quelli già maturi ha provocato delle macchie nere che, pur non inficiandone la bontà e la qualità, hanno indotto i consumatori a non acquistarli, con un indubbio riflesso negativo sul mercato. La situazione, come è ovvio, ha creato anche problemi di competitività agli agrumi che rappresentano uno dei beni economici più importanti del territorio. Dietro sollecitazione dei Comuni e delle associazioni di categoria, la provincia reggina, facendosi portavoce dei coltivatori penalizzati, dopo una verifica dei danni e delle aree colpite, chiese al Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria che venisse riconosciuto lo stato di calamità naturale e si procedesse ad attivare le misure di sostegno come previsto dal Fondo di solidarietà nazionale in agricoltura. Negativa, purtroppo, la risposta della Regione. Il motivo? le ceneri vulcaniche non sono identificate come calamità e non contemplate negli eventi dei Piani assicurativi agricoli nazionali. Niente da fare, i fondi non saranno attivati. Alla luce di queste risultanze, Pietro Molinaro, presidente della Coldiretti Calabria, ha scritto al Presidente della Calabria Mario Oliverio chiedendo che la Giunta regionale formalizzi un apposito provvedimento per il riconoscimento della calamità naturale sulla stregua di altri eventi che hanno interessato il territorio calabrese, evitando così di penalizzare l'agrumicoltura reggina. 
La patata bollente passa, dunque, alla Regione.

ALESSANDRA BEVILACQUA

« ARCHIVIO