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MORTE DENIS BERGAMINI: CHIESTA LA RIAPERTURA DEL CASO

10:40:00 - 26 FEBBRAIO 2016

Morte Denis Bergamini. Chiesta la riapertura del caso e la riesumazione della salma

Morte Denis Bergamini. Chiesta la riapertura del caso e la riesumazione della salma -

Riaprire il caso di Denis Bergamini. E’ la richiesta inoltrata al procuratore di Castrovillari dalla sorella del calciatore, Donata. Denis Bergamini morì in circostanze mai chiarite il 18 novembre del 1989, sulla Statale Ionica 106, quella per Roseto Capo Spulico.  La sorella del calciatore, insieme al suo legale, l’avvocato Fabio Anselmo ha infatti depositato una nuova richiesta di apertura delle indagini. La domanda di riaprire le indagini arriva dopo che, nel dicembre scorso, è stata archiviata l’inchiesta che vedeva coinvolti l’ex fidanzata del calciatore, Isabella Internò, accusata di concorso in omicidio, ed il camionista, Raffaele Pisano, per favoreggiamento e false dichiarazioni. “Davanti a una richiesta ufficiale da parte dell’avvocato e da parte dei parenti di una vittima ho dovuto assolutamente ricevere e acquisire materialmente quello che ci è stato depositato” ha detto il procuratore al legale Anselmo. “Una richiesta di riapertura delle indagini– ha aggiunto il procuratore – articolata su una serie di temi e di mezzi di prova così come prevede il codice”. “Ora – ha concluso il procuratore – mi riservo di valutarla, verificarla e fare le mie valutazioni con il mio ufficio. Su Denis Bergamini, Carlo Petrini, ex calciatore del Milan, scrisse “Il calciatore suicidato” nel 2001, in cui fornì alcuni dettagli ancora non provati sulla vicenda. All’epoca, però, fu avallata la testi del suicidio: Bergamini si sarebbe buttato tra le ruote di un camion che l’avrebbe trascinato per circa 60 metri. L’indagine fu archiviata ma familiari, tifosi, compagni di squadra non hanno mai creduto alla versione del suicidio. Il corpo non presentava nessuna ferita compatibile con la versione ufficiale e non era sporco di fango, nonostante la pioggia e le pozzanghere di quella sera. La procura di Castrovillari nel 2011 decise di ritornare sulla vicenda, indagando però sull’ipotesi di omicidio.

A dare l’impulso decisivo l’inchiesta di un giornalista, Gabriele Carchidi. Anche Petrini, prima di morire, condivise la rettifica. Secondo l’ex difensore del Milan non solo Isabella Internò, ma anche un familiare a lei molto vicino potrebbe contribuire a chiarire cosa successe in quel maledetto viaggio dal Cinema Garden di Rende a Roseto Capo Spulico. 

Isabella era la fidanzata di Bergamini ed era con lui quella sera. Un perito ha dimostrato che il suo corpo venne adagiato già inerme sulla Statale 106. E tutto era già scritto, probabilmente, nella perizia del ’90 redatta dal professor Avato: percosso e colpito ai genitali, evirato, poi morto dissanguato. I Ris di Messina, intanto, hanno escluso che Bergamini fosse un corriere della droga perché la Maserati Spider del calciatore non conteneva né doppifondi né vani occulti. Allora chi aveva interesse ad ucciderlo? Perché la perizia del professor Avato non fu presa adeguatamente in considerazione? Qual è stato il ruolo della fidanzata? Era il 1989 ed ancora oggi tutte queste domande pretendono una risposta.

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