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17:53:00 - 26 FEBBRAIO 2016

ARTICOLO32 CALABRIA: LUCI ED OMBRE SULL'ISTITUZIONE DEL REGISTRO TUMORI DELLA REGIONE

ARTICOLO32 CALABRIA: LUCI ED OMBRE SULL'ISTITUZIONE DEL REGISTRO TUMORI DELLA REGIONE -

In questi giorni c'è un gran fermento mediatico dovuto all'approvazione avvenuta a febbraio in sede di Consiglio Regionale di una Legge recante ad oggetto l'Istituzione del Registro Tumori di popolazione della Regione Calabria. Sembrerebbe un gran traguardo per l'intera Regione visto che a breve dovrebbe dotarsi dell'importante registro e quindi verificare l'andamento statistico dei casi di tumore, anche al fine di individuare cure e prevenzioni efficienti.
Nella soddisfazione generale però fa capolino la lettera scritta da Angelo Rossino, Presidente di Articolo32 Calabria, mediante la quale farebbe emergere importanti dati, purtroppo sconosciuti ai "non addetti ai lavori".
Ma cos'è in realtà il fantomatico registro tumori? è uno strumento di raccolta dati in tutto il territorio calabrese che deve rispettare rigidi parametri di natura scientifica affinché ottenga una certificazione che individuerà il dato eziologico, ovvero la connessione fra causa ed effetto in presenza di potenziali fonti di inquinamento, e successivamente a bonificare il territorio ci sarà l'ARPACAL.
Non finisce qui, perché questi dati importantissimi costituiranno la "Rete Epidemiologica Regionale" dalla quale i Direttori Generali delle Asp dovranno attingere per organizzare un'offerta sanitaria, un insieme quindi di direttive da soddisfare.
Peccato però che in tutto questo l'Articolo32 abbia notato del "marcio", che verrà riassunto nei seguenti punti:
1) Sebbene l'approvazione della legge abbia causato la soddisfazione generale, "gli addetti ai lavori" tengono a precisare che l'Istituzione del Registro Tumori sia già stata deliberata da marzo 2010, e questa ripetizione sembra abbia addirittura peggiorato le cose in assenza di un documento ufficiale della Regione che effettui le analisi e faccia fronte alle criticità già portate a galla. Vengono infatti evidenziati numerosi ritardi sia nell'operatività che nella redazione del piano delle bonifiche da amianto;
2) Secondo i dati emersi in Calabria non sembra sia mai stata data fattiva attuazione alla Rete Epidemiologica Regionale;
3) L'ARPACAL, l'ente che dovrebbe monitorare lo stato di salute del territorio, delle acque e dell'aria calabrese non solo si trova sotto commissariamento da ottobre scorso ma avrebbe visto una riduzione del 50%, sia della dotazione organica prevista ma anche delle risorse economiche necessarie.
Questi i dati presentati da Articolo32 Calabria, che se non fanno indignare immediatamente almeno portano ad una riflessione...perché non serve una legge regionale o una direttiva a dire che la salute è una cosa seria.

SARA FAZZARI

 

 

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