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12:00:00 - 29 FEBBRAIO 2016

'Ndrangheta in Piemonte: 14 arresti

'Ndrangheta in Piemonte: 14 arresti -

Un traffico di droga  che viaggiava anche a bordo di un taxi. E’ quello che hanno scoperto i carabinieri del nucleo investigativo di Torino eseguendo le 14 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip di Torino, su richiesta della Dda, tra Torino e Asti. E’ l’onda lunga dell’operazione Big Bang, che aveva portato ai primi 22 arresti il 14 gennaio 2016. Con quell’operazione i carabinieri comandati dal colonnello Domenico Mascoli avevano arrestato i capi del crimine, il braccio violento della 'ndrangheta in Piemonte che faceva riferimento ai fratelli Adolfo e Cosimo Crea. Oltre al traffico di droga avevano scoperto un sistema di estorsioni che stava terrorizzando numerosi imprenditori in città. Dei 14 arresti  12 riguardano il reato di detenzione ai fini di spaccio e 2 quello di tentata estorsione in concorso con l’aggravante del metodo mafioso. I due arrestati sono padre e figlio e sono accusati della tentata estorsione al titolare di una bisca clandestina gestita dal gruppo criminale, già finito in manette nella precedente operazione. L’uomo aveva nei loro confronti un debito di 25mila euro.  La droga partiva dal Sudamerica, soprattutto dalla Colombia, e arrivava in Italia. Degli arresti fatti a gennaio, 11 facevano parte di questo traffico di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina, hashish e marijuana. Il 14 gennaio l’operazione Bing bang sconvolse il Piemonte ed in particolare il suo capoluogo. "Siamo i padroni di Torino": la 'ndrangheta violenta, arrogante e ricca del Nord-Ovest si esprimeva così. A sgominarla furono i carabinieri con 20 arresti e 41 perquisizioni fra Piemonte e Calabria. L'operazione, chiamata 'Big Bang' dal nome di uno dei locali in cui i criminali si riunivano, fermò per il momento una serie di estorsioni a commercianti, imprenditori e ambulanti, traffici di droga e prestiti a tassi usurari (anche al 120% di interesse annuo). Per incassare le somme la 'ndrina ricorreva a minacce di ogni tipo. Una volta venne spedito a un imprenditore una testa di maiale. Con un messaggio eloquente: "La prossima sarà la tua".

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