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10:15:00 - 03 MARZO 2016

Depurazione in Calabria: mancanze e ritardi

Depurazione in Calabria: mancanze e ritardi -

La Calabria resta indietro. Il miglioramento dei depuratori regionali diventa pura utopia. La mancata attuazione delle direttive europee in tema di servizio idrico integrato pone la Regione in una ulteriore situazione di stallo. I dati forniti dal ministro dell'ambiente Luca Galletti durante l'audizione in commissione alla Camera sono chiari. "La mancata piena attuazione del servizio idrico integrato in molte regioni, ha messo in evidenza le difficoltà delle Amministrazioni locali nell'adeguare la dotazione infrastrutturale, in particolare - asserisce il ministro - si è manifestata l'incapacità progettuale, finanziaria e di spesa nella realizzazione degli interventi fognari e depurativi necessari all'adeguamento della normativa europea di settore". La Regione però mise mano al piano con l'istituzione dell'Autorità Idrica, seppure in netto ritardo, evitando il commissariamento. Cinque gli interventi commissariati. La gestione delle acque reflue rimane un problema ed oggetto della procedura di infrazione. In Calabria sono 13 i siti oggetto del monitoraggio del ministero dell'Ambiente sotto le pressioni dell'Ue. 11 sono gli agglomerati per i quali sono arrivate importanti risorse. Anche il settore dei rifiuti è stato biasimato nella relazione di Galletti. La procedura d'infrazione che ha visto l'Italia condannata è per grandi quantità responsabilità della Calabria, interessata, dopo la Campania, con numerosi siti non a norma. Le prospettive sono poco incoraggianti. Per adesso, e non c'è da andarne fieri, l'obiettivo resta evitare ulteriori richiami e sanzioni da parte della Commissione Europea.

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