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09:30:00 - 04 MARZO 2016

Il Vescovo Oliva scrive una lettera a Renzi: ‘Questa terra da lei signor presidente si aspetta una risposta risolutiva’

Il Vescovo Oliva scrive una lettera a Renzi: ‘Questa terra da lei signor presidente si aspetta una risposta risolutiva’  -

Il Vescovo di Locri-Gerace Monsignor Francesco Oliva aveva presentato un paio di giorni fa una lettera, dove affermava che “il nemico numero uno da sconfiggere in questa terra insieme alla ‘ndrangheta, è la burocrazia”, il testo era stato indirizzato agli amministratori locali, alle forze sociali e politiche della diocesi. 
Ma non soddisfatto ha scritto anche al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, indignato, in una lettera indirizzata a Palazzo Chigi, il Vescovo fa riferimento anche ad una delle tante opere di cui si è sempre sentito parlare ma che di fatto non sono state mai realizzate, come il “Progetto Locride”, che prevedeva il finanziamento attraverso il Pon Sicurezza di 16 progetti finalizzati ai giovani dell’area della Locride, che adesso invece rischiano di essere definanziati per decorrenza dei termini di presentazione. Praticamente gli Enti preposti non sono stati in grado di presentare le opere nei tempi previsti. 
Cosa sia accaduto non si sa, e di chi sia la colpa tra comune e Regione è difficile dirlo, certo è che in questa terra resta sempre immobilismo e inerzia nel fare progetti e portarli a termine. Quella del Vescovo Oliva è un’accusa grave che non dovrebbe far arrabbiare ma scuotere le coscienze, così ha deciso di scrivere a Renzi “chiedo a Lei, Signor Presidente di intervenire di persona per rendersi conto delle responsabilità, che se toccano anche le amministrazioni locali, non riguardano solo loro. In questa terra esiste una burocrazia che uccide. Uccide la speranza e il futuro di una terra già troppo provata.”
Dietro la burocrazia c’è chi non fa il suo lavoro, chi si siede dietro la sua scrivania e non porta a termine le pratiche e chi fa passare mesi e mesi per un documento, o c’è chi rimanda continuamente il lavoro da fare. 
“Questa terra da lei signor presidente si aspetta una risposta risolutiva”, il rischio di non ottenere quei progetti significherebbe un’offesa nei confronti di tutte quelle persone oneste e leali che vivono qui, un’offesa alla speranza dei giovani, alla dignità di piccole comunità distribuite su un territorio davvero molto fragile e povero che si porta dietro il peso di un passato di discriminazioni e maltrattamenti che è difficile dimenticare.

Carlotta Tomaselli

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