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10:51:00 - 05 MARZO 2016

'Falsa Politica' per il "controllo totale" delle cosche

'Falsa Politica' per il "controllo totale" delle cosche -

"Falsa politica": l'obiettivo era il controllo totale. Le 'ndrine di Siderno e Marina di Gioiosa intendevano collocare nei palazzi "uomini a loro disposizione". La gestione delle candidature elettorali avrebbe consentito di conseguire il totale controllo dell'apparato politico ed amministrativo mediante quella che Giuseppe Commisso definiva "la falsa politica", ovvero la candidatura di uomini a disposizione dell'associazione mafiosa, non con il fine di gestire l'apparato pubblico in nome e per la soddisfazione dei generali interessi collettivi di riferimento ma esclusivamente per assumere le redini degli snodi politico-amministrativi in grado oi di canalizzare l'intera concessione ed affidamento degli appalti pubblici e delle commesse economiche nelle mani delle cosche medesime e delle collegate imprese. In sostanza l'obiettivo - come riporta la Gazzetta del Sud - era quello di governare sotto ogni aspetto (a partire da quello economico) la vita pubblica e privata della zona di competenza nell'ambito di "un più ampio programma criminoso nella Provincia" per inviare i rappresentanti della 'ndrangheta reggina come rappresentanti all'interno degli organi istituzionali della Regione Calabria per poi arrivare sino alle massime cariche istituzionali romane. Questo il punto di sintesi della parte generale delle motivazioni della sentenza di secondo grado del filone in abbreviato del processo "Falsa politica", emessa il primo luglio dello scorso anno alla Corte d'appello di Reggi Calabria e depositata in cancelleria nei giorni scorsi. I sei imputati rispondevano a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso. Sentenza: sono stati condannati Rocco Agrippo a 7 anni e sei mesi, Salvatore Commisso a 7 anni, Cosimo Figliomeni a 6 anni così come Giuseppe Tavernese. Assolti, invece, Pietro Futia e Pasquale Romanello.

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