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11:52:00 - 05 MARZO 2016

ASSOLTI L'EDITORE DI 'APPRODONEWS' E GLI ALTRI SOCI DELLA MEDIO ECO SERVICE CHE DETIENE LA PROPRIETA' DELLA TESTATA GIORNALISTICA

ASSOLTI L'EDITORE DI 'APPRODONEWS' E GLI ALTRI SOCI DELLA MEDIO ECO SERVICE CHE DETIENE LA PROPRIETA' DELLA TESTATA GIORNALISTICA       -

 

Il Tribunale di Palmi, nella persona del dott. Francesco Maione, ha posto fine ad una assurda vicenda giudiziaria che ha visto coinvolti l’editore del giornale online Approdonews, Luigi Longo e gli imprenditori Carmelo Calabrò, Bruno Morgante, Germano Ventura e Sandro Campisi soci della Medio Eco Service, società che detiene la proprietà della testata taurianovese, difesi dall’avvocato Antonino Napoli ed accusati di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento giudiziario.

A Luigi Longo, Carmelo Calabrò, Bruno Morgante, Germano Ventura e Sandro Campisi, a diverso titolo., veniva addebitato, al Campisi, in qualità di legale rappresentante pro-tempore, ed agli altri, in qualità di soci, l’aver eluso l’esecuzione di un provvedimento del giudice del lavoro di Palmi che ordinava alla Med Log S.r.L. il pagamento a favore di un ex dipendente della somma di circa € 20.000,00 a titolo di differenze retributive. In particolare, al fine di eludere l’atto di precetto notificato dal legale del Forgione, avrebbero costituito una nuova società denominata Medio Eco Service Soc. Coop. alla quale avrebbero trasferito i contratti di lavoro che la Med Log aveva in essere con le società Svas-Biosana S.p.A. e Az Chimica S.p.A.

Dopo lo svolgimento delle udienze in cui si sono discusse le rituali questioni preliminari che avevano determinato l’esclusione della lista testi depositata dalla parte civile, la costituzione di parte civile della presunta parte offesa Giuseppe Forgione -rappresentata dall’avvocato Maria Concetta Bernava-, si sono svolti l’esame ed il controesame dei testi dell’accusa e quello degli imputati nonché la produzione documentale delle parti, si proceduto alla discussione.

Il Pubblico Ministero all’esito della requisitoria ha chiesto la condanna di tutti gli imputati, ad esclusione di Germano Ventura per il quale è stata chiesta l’assoluzione. Alle medesime conclusioni si è riportato il difensore della parte civile che ha, inoltre, chiesto il riconoscimento dei danni subiti e la liquidazione di una provvisionale.

L’avvocato Antonino Napoli nella sua arringa finale, dopo aver evidenziato l’errore in cui era incorso il P.M. nella formulazione del capo di imputazione e la tardività della querela, ha rimarcato l’assenza in capo agli imputati della volontà di compiere alcun atto simulato o fraudolento dimostrando che Longo, Calabrò, Ventura e Morgante avevano deciso di abbandonare l’attività svolta dalla Med Log perché non più redditizia e che si era cercato solo di assicurare alla Svas-Biosana la possibilità, su espressa richiesta della stessa società per azioni, di continuare la consegna dei presidi sanitari al fine di evitare disservizi all’appalto che la stessa aveva con l’ASP di Reggio Calabria.

La Medio Eco Service, ha evidenziato l’avvocato Napoli, non era stata costituita per svolgere la stessa attività della Med Log ma per la realizzazione di una centrale elettrica a biomasse. Solo l’onestà, l’impegno morale e la cultura dei soci della MES li ha determinati a pagare i debiti della Med Log con i capitali della nuova società, pur essendo la Med Log una Società a Responsabilità Limitata che rispondeva, pertanto, delle obbligazioni sociali solamente nei limiti delle quote versate da ciascun socio.

L’avvocato Napoli ha, inoltre, evidenziato che la Med Log era una ditta di spedizioni internazionali che operava nel porto di Gioia Tauro in qualità di rappresentanza indiretta e che la crisi societaria era stata causata dall’arresto di Longo e Ventura, nell’ambito dell’operazione “Rilancio” - condotta dalla Procura della Repubblica di Roma -, successivamente assolti in via definitiva con formula ampia, che ha determinato la revoca dell’autorizzazione doganale ad accedere al porto di Gioia Tauro.

 

Il Tribunale di Palmi ritenendo fondate le argomentazioni difensive ha assolto tutti gli imputati con la formula “perché il fatto non costituisce reato”.  

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