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12:15:00 - 09 MARZO 2016

Helvetia: Da 40 anni i clan in Svizzera erano collegati alla Calabria. 12 Persone in manette

Helvetia: Da 40 anni i clan in Svizzera erano collegati alla Calabria. 12 Persone in manette -

L’operazione “Helvetia”, condotta dai carabinieri di Reggio Calabria, in collaborazione con l’Ufficio Federale di Polizia della confederazione Svizzera, ha portato all’arresto di 15 persone con l’accusa di associazione di tipo mafioso. Gli arrestati operavano in Svizzera dove già era stata individuata una “locale di ‘ndrangheta”. Nel corso di numerose intercettazioni telefoniche e ambientali è emerso che la società era formata da 40 anni con il pieno e diretto collegamento con la Calabria, in particolare con il paese di Fabrizia, cui rispondeva proprio la cellula locale. Gli indagati sono tutti ritenuti collegati a “Crimine” di Polsi con collegamenti alla “Società” di Rosarno ed al “Locale” di Fabrizia a Vibo Valentia. Nel blitz dell’8 marzo sono stati arrestati anche due esponenti di vertice della cosca di Condofuri, Antonio Nucera e suo figlio Francesco, latitanti dal 2013 per associazione mafiosa e riciclaggio di denaro. L’indagine che ha portato all’arresto dei due esponenti di vertice dalla cosca è stata condotta dagli uomini del Servizio centrale operativo e da quelli delle squadre mobili di Torino e Verbania, che da tempo indagavano sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nell’alto Piemonte. Secondo quanto emerso, i due, che facevano parte di una rete operante in Svizzera, riciclavano e reimpiegavano i proventi della cosca. Antonio e Francesco Nucera, secondo quanto si apprende, erano stati individuati da qualche tempo ma il via libera all’operazione è arrivato dalle autorità svizzere soltanto martedì mattina, in concomitanza con la più ampia operazione “Helvetia”. Padre e figlio sono stati catturati entrambi nel Canton Vallese: il primo a Visp, il secondo a Stalden, due cittadine che si trovano a poca distanza dal confine italiano. Nel corso delle perquisizioni, gli uomini dello Sco e della squadra mobile che hanno operato assieme ai colleghi svizzeri, hanno sequestrato diversi documenti e una pistola elettrica. Le autorità svizzere sentiranno le persone arrestate per conoscerne il parere in merito alle richieste d’estradizione. Oltre agli arrestati sono stati convocati per un interrogatorio altri due indagati. Essendo questi ultimi naturalizzati, infatti, non è stato possibile arrestarli in attesa di estradizione.

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