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Locri: incontro su Ospedale e decreto 30

11:09:00 - 16 MARZO 2016

LOCRI: IL DECRETO SCURA E LA LENTA AGONIA DELL'OSPEDALE

LOCRI: IL DECRETO SCURA E LA LENTA AGONIA DELL'OSPEDALE -

Netta ed unanime. Il decreto 30 del 3 marzo 2016 adottato dal commissario ad acta Massimo Scura e relativo alla riorganizzazione delle reti assistenziali calabresi è stata sostanzialmente respinto al mittente. L'incontro/dibattito, ospitato ieri dalla sala consiliare del Comune di Locri, tra sindaci, sindacati e sanitari è servito a fare il punto della situazione e, come anticipato dal sindaco Giovanni Calabrese, a "tenere accesi i riflettori sull'ospedale della Locride". Il vertice, voluto dall'Amministrazione Comunale locrese insieme con l'Osservatorio sulla Sanità, ha permesso di chiarire cosa, l'attuazione del decreto 30, comporterà per il nosocomio di Locri. Tante le perplessità emerse. I partecipanti si sono detti non più disposti a subire i continui tagli e ridimensionamenti, un depotenziamento insostenibile che si teme porterà alla morte del presidio. L'obbiettivo, condiviso ieri, è quello di ottenere il riconoscimento dello "Spoke". "Servono risposte concrete e servizi di qualità" è stato evidenziato, in caso contrario il primo cittadino di Locri si è detto disposto a riavviare il percorso di lotta a tutela della sanità locridea. Grandi assenti ieri le organizzazioni sindacali Cisl e Cgil. Presente, invece, Nuccio Azzarà della Uil-Fpl: "Oggi si rende necessario alzare i toni, il sindacato non rinuncia a questa battaglia di civiltà" ha riferito il segretario provinciale. Sulla stessa linea d'onda anche alcuni dei sindaci che hanno preso la parola. Tra questi Pietro Fuda, in rappresentanza di Siderno, in perfetta sintonia con Calabrese ha parlato di una delle piaghe di sempre del nosocomio, ovvero la mancanza di personale. A tal proposito il direttore sanitario Vincenzo Schirripa ha riferito di star facendo costantemente richiesta al Ministero della necessità personale reparto per reparto. Dalla parte dei riuniti anche il vescovo di Locri-Gerace mons. Francesco Oliva, che nonostante fosse assente, ha sempre sostenuto e condiviso questa battaglia. Insomma, da quanto emerso al termine della riunione la fiducia nel decreto è pressocchè nulla, i problemi restano sempre gli stessi e il rischio più grande è che se non si interviene in maniera risoluta l'ospedale di Locri non sarà più nelle condizioni di garantire assistenza sanitaria adeguata ai cittadini.

INTERVISTE VISIBILI ALL'INTERNO DI TG NEWS

ALESSANDRA BEVILACQUA

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