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10:53:00 - 19 MARZO 2016

A3: 8 PERSONE SUL REGISTRO DEGLI INDAGATI PER LA MORTE DEI RAGAZZI DI GIOIA T. E DI DOMENICO NAPOLI

A3: 8 PERSONE SUL REGISTRO DEGLI INDAGATI PER LA MORTE DEI RAGAZZI DI GIOIA T. E DI DOMENICO NAPOLI -

L’A3 si è macchiata di sangue più volte a distanza di pochi mesi…e adesso arrivano le domande da parte delle famiglie.

Ricordiamo ancora l’incidente avvenuto a novembre che portò alla morte di Domenico Napoli, il diciannovenne di Melicucco, che mentre stava ritornando da Francavilla Angitola dopo una serata con la sua fidanzanta finì contro il muro della galleria a poche centinaia di metri dallo svincolo di Mileto.  

E quel pauroso incidente del recente 29 febbraio che stroncò la vita a quattro giovani di Gioia Tauro, Giuseppe Speranza, Francesco Carrozza, Fortunato Calderazzo e Marzio Canerossi, morti in seguito un violentissimo impatto contro il pilone dello stesso tunnel.

Due incidenti e 5 famiglie distrutte che hanno portato la Procura di Vibo Valentia ed in particolare il pm Benedetta Callea ad aprire un’inchiesta e ipotizzare il reato di omicidio colposo per gli 8 nomi scritti al momento sul registro degli indagati.

Si tratta dei vertici dell’Anas e dei legali rappresentati della società che ha eseguito i lavori proprio dove si sono verificate le due tragedie.

Ad essere raggiunti da un’informazione di garanzia con contestuale avviso di accertamenti tecnici che saranno effettuati mercoledì prossimo alla Procura di Vibo sono stati: Fulvio de Paolis, 84 anni di Perugia dirigente Anas, Arnaldo Tessieri, 82 anni di Livorno e Bernardino Cipolloni 86 anni di Roma entrambi ex tecnici dell’Anas, Antonio Capomolla 49 anni di Soriano Calabro, Consolato Cutrupi 45 anni imprenditore di Reggio Calabria, Giovanni Fiordaliso 38 anni di Reggio Calabria ingegnere dell’Anas, Ali Mohammed Sangelaji 77 anni iraniano, legale rappresentate della società che ha eseguito i lavori e Sergio Lagrotteria 48 anni di Catanzaro, dirigente dell’Anas.

Le indagini, seguite anche dal Procuratore Mario Spagnuolo, ipotizzerebbero una serie di problemi strutturali nella realizzazione della galleria in questione che potrebbero esser stati la concausa degli incidenti mortali.

Sono stati i legali di fiducia che proprio nei giorni scorsi hanno presentato l’esposto alla Procura mediante il quale si chiedeva di fare luce sulle condotte utilizzate dall’ente proprio per la realizzazione dell’opera incriminata.

Le indagini rimangono aperte e sveleranno se la morte dei malcapitati sia dovuta alla negligenza dei tecnici oppure ad una triste fatalità.

SARA FAZZARI

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