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22:54:00 - 22 MARZO 2016

AI LICEI MAZZINI DI LOCRI UN CONVEGNO "VITALE"

Ciò che ha nutrito una vita può ancora dare vita.

AI LICEI MAZZINI DI LOCRI UN CONVEGNO "VITALE" -

Giorno 16/03/2016, dalle ore 11:40 alle ore 12:20, presso l’Auditorium del Liceo Linguistico Giuseppe Mazzini di Locri (RC), ha avuto luogo un Convegno per “la Donazione del Cordone Ombelicale”, al termine di una gravidanza.

Questa manifestazione ha riscontrato un grande successo ai fini didattici, principalmente grazie alla partecipazione, in quanto relatrice, della dott.ssa Giulia Audino, lì presente in duplice veste come ginecologa presso l’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) e Presidente del Gruppo Avis Donatrici Cordone Ombelicale (GADCO).

La finalità di questo evento si è dimostrata essere, sin dal principio, di carattere prettamente divulgativo: per sensibilizzare un ampio pubblico studentesco e non, nella speranza, che gli stessi giovani in futuro, possano dare il loro contributo personale per salvare la vita di bambini o adulti affetti da malattie di origine ematologica.

Pertanto, dopo aver “testato” le conoscenze di base degli alunni sulla tematica affrontata, tramite un questionario contenente alcuni dei punti cardine a riguardo, l’importanza della donazione è stata presentata incisivamente dall’argomentazione medica. Quest’ultima è stata intervallata dalla visione di un video e diverse diapositive di PowerPoint esortanti alla solidarietà nei confronti altrui.

Tra le tante nozioni trasmesse, è stata messa in risalto la percentuale (95%) –secondo gli ultimi dati Istat- di cordoni ombelicali che attualmente va a finire tra i rifiuti ospedalieri. Un grande spreco, se tenuta in considerazione, la quantità di tumori (leucemie, linfomi, ecc…), anemie e altre malattie autoimmuni curabili in modo non invasivo.

Da quanto sostenuto dalla relatrice, escludendo i tanti casi di mancata informazione, a contribuire all’aumento di questo numero, si ha la paura di tante madri nel seguire la procedura, considerata tanto dannosa quanto dolorosa ma, in realtà, assolutamente innocua sia per il bambino che per lo stesso genitore.

Durante il convegno si è quindi riflettuto sulla necessità di prendere una scelta, con la consapevolezza che dal sangue cordonale (ricco di cellule staminali totipotenti), finora sono state 80 le patologie curate e altri studi in via sperimentale (circa 100), potrebbero permettere a molti altri individui di riprendere la loro vita in mano.

Quest’organo è quindi da definirsi un “miracolo della natura” poiché in grado di dare la vita due volte, partendo da un solo Sì.

Tuttavia, perché lo stesso ginecologo possa impegnarsi attivamente per avviare l’iter di donazione, deve essere in possesso del consenso informato ed aver effettuato controlli fisici sul paziente, al fine di attestare la sua idoneità, dopo aver escluso la presenza di eventuali fattori di rischio per la trasmissione di malattie infettive.

A questo punto, risulta evidente che, più aumenta la domanda per donare il cordone, più vite possono essere salvate: soprattutto se ponderato che solo due mamme su cinque riescono a cederlo per la raccolta tecnica, quantitativa e sterile del sangue.

L’intervento della dott.ssa Audino si è quindi concluso, con l’invito a “consegnare” piuttosto che gettare un qualcosa di così tanto prezioso, a Banche pubbliche (Calabria Cord Blood Bank o una della altre 18 in territorio nazionale) se non private, dove una volta tipizzato, il sangue verrà inserito in un registro online per la ricerca di un donatore, adulto o bambino che sia.

Al termine dell’evento ogni partecipante, è stato quindi informato sulla possibilità di divenire una potenziale risorsa per qualcuno negli anni a venire. Infine, il trapianto di cordone risulta essere un’efficace, immediata e indolore alternativa al trapianto di midollo osseo.

“Dai poco se dai le tue ricchezze ma se doni te stesso, tu dai veramente” (Gilbran Kahlil Gilbran).

Maria Barbagiovanni classe V C

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