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11:04:00 - 07 APRILE 2016

UNA 'PERACOTTATA' DA QUASI 200 MILA EURO LA PUBBLICITA' DELLA CALABRIA SU RYANAIR

UNA 'PERACOTTATA' DA QUASI 200 MILA EURO LA PUBBLICITA' DELLA CALABRIA SU RYANAIR -

Che non fosse semplice dar vita ad una campagna pubblicitaria che ha come oggetto una regione, come la Calabria, era cosa risaputa. Le bellezze sono molte, tanto che per sceglierne una si corre davvero il rischio di cadere nell'imbarazzo della scelta. Ma quando a emergere è solo l'imbarazzo di una figuraccia, che per giunta non è neppure la prima, allora parlare di incompetenza non è sbagliato. A dare uno sguardo alla rivista di bordo di Ryanair in cui si pubblicizza in giro per l'Europa la nostra regione c'è davvero da mettersi le mani ai capelli. 
A rendere pubblico lo scempio è stata ieri la giornalista de Il Fatto quotidiano e blogger di successo, Selvaggia Lucarelli, che ha portato alla luce una "pubblicità-vergogna" tutta calabrese. Un immagine dell'Arcomagno di San Nicola Arcella con su scritto "Calabria... un altro paradiso". "Non so chi sia il grafico/pubblicitario/copy che s'è occupato di questa pagina ma immagino sia un bambino di otto anni o un alcolista o il nipote del cugino del fratello di un qualche assessore del turismo calabrese, scrive la blogger, ma ditemi voi se è possibile che : a) il titolo sia un mesto arial bianco che si vede malissimo e non è manco centrato. b) velo pietoso sui puntini di sospensione in un titolo (con la minuscola dopo). C) nella scritta in fondo "sistema aeroportuale" sia scritto "sistema aeroportualeR". 
"Peracottari tutti. Chi ha incaricato dei peracottari, chi non ha visto gli errori dei peracottari e chi paga dei peracottari per lavorare con tutti i grafici/pubblicitari/copy bravi che fanno la fame" conclude la Lucarelli invitando i calabresi alla ribellione. Subito all'attacco il governatore Oliverio, che dopo aver ringraziato la blogger ha definito la pubblicità una "porcheria" ed ha disposto un'indagine conoscitiva "per la verifica degli atti amministrativi e per l'accertamento di ogni eventuale responsabilità. La Commissione d'indagine è presieduta dal Segretario generale ed é composta dal Dirigente generale del Dipartimento Bilancio e dal Dirigente del Nucleo di Valutazione degli investimenti pubblici.
La Commissione dovrà riferire, con la massima sollecitudine, sull'esito di quanto verrà accertato. E pensare che una simile "peracottata" ha un costo che si aggira tra i 150 e i 200 mila euro. 

ALESSANDRA BEVILACQUA

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