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09:28:00 - 08 APRILE 2016

Sistema Rende: i legali chiedono la libertà ma l’accusa ha nuove accuse per Principe e Mirabelli

Sistema Rende: i legali chiedono la libertà ma l’accusa ha nuove accuse per Principe e Mirabelli -

È durata oltre 6 ore l’udienza di ieri con cui si è discussa l’istanza di scarcerazione presentata dai difensori di Sandro Principe, Pietro Ruffolo, Giuseppe Gagliardi, Umberto Bernaudo e Rosario Mirabelli, davanti al tribunale della libertà di Catanzaro.
Soltanto lunedì si saprà se la richiesta di scarcerazione avanzata dai legali di Principe e gli altri arrestati verrà accolta. La Dda infatti presenterà un nuovo dossier.
I politici erano finiti ai domiciliari il 23 marzo scorso nell’ambito dell’operazione denominata ‘Sistema Rende’, è sono tutti accusati di concorso esterno in associazione mafiosa e di aver ricevuto il sostegno elettorale del clan Lanzino. I difensori degli indagati hanno portato all’attenzione del giudice elementi che dimostrerebbero l’estraneità dei loro assistiti ai fatti contestati, insistendo per la loro scarcerazione.
L’accusa, però, non è certamente rimasta con le mani in mano e per rafforzare la propria tesi accusatoria ha prodotto nuovi atti che potrebbero complicare le strategie difensive studiate dai vari legali degli indagati. Agli atti dell’inchiesta, è stato infatti allegato un verbale con le dichiarazioni di Amerigo Castiglione, già candidato a sindaco di Rende, nonché una nota del segretario generale dell’Ente in relazione alla nomina di Ernesto Lupinacci al ruolo di dirigente. A rappresentare l’accusa, il sostituto procuratore Pierpaolo Bruni e il procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia, Vincenzo Luberto.
Castiglione avrebbe messo nero su bianco agli inquirenti la sua testimonianza, aggiungendo che durante la campagna elettorale alcuni dipendenti comunali lo avrebbero evitato per le possibili ripercussioni di Principe. Un nuovo testimone chiave che metterebbe luce e nuova documentazione sotto le mani e gli occhi degli investigatori della Procura di Catanzaro. La Dda vede proprio in Sandro Principe l’uomo che avrebbe concorso con la cosca Lanzino grazie proprio a una serie di favori e assunzioni in cambio di voti. Nonostante la seduta processuale sia durata 6 ore, bisognerà attendere Lunedì per sapere qualcosa di più sulla domanda di scarcerazione e sui nuovi possibili risvolti. 

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