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11:19:00 - 02 OTTOBRE 2014

COSENZA: SI E' CONCLUSO IL CONVEGNO PASTORALE DIOCESANO

COSENZA: SI E' CONCLUSO IL CONVEGNO PASTORALE DIOCESANO  -

Si è concluso con la celebrazione eucaristica, nella Cattedrale di Cosenza-Bisignano, presiduta dall’Arcivescovo di Cosenza- Bisignano Monsignor Salvatore Nunnari, il Convegno Pastorale diocesano dal tema “Il Vangelo per l’Uomo”, che si è svolto presso il seminario teologico cosentino “Redemptoris Custos” dal 29 settembre al 1 ottobre alla presenza di S. E. Monsignor Marcello Semeraro, Vescovo di Albano e segretario del Consiglio dei Cardinali, il quale nella sua relazione si è soffermato sull’Esortazione apostolica di papa Francesco l’“Evangelii Gaudium”. Un evento importante per la Chiesa cosentina, che segna l'avvio delle attività pastorali. Il presule cosentino al termine dell’omelia ha consegnato a sacerdoti, religiosi e religiose, fedeli e laici, le linee guida e le proposte pastorali per l'anno 2014-2015. In particolare ha esortato le comunità della diocesi di Cosenza-Bisignano “a fare un onesto discernimento dobbiamo convenire che la nostra pastorale ancorata a tradizioni, a riti, accompagnate dalla paura del cambiamento per cui possiamo concludere che siamo fermi a una pastorale di conservazione”. L’arcivescovo ha invitato tutti “alla conversione pastorale missionaria che non può lasciare le cose come stanno, a una riforma delle strutture ecclesiali perché diventino tutte più missionarie”. Citando l’Evangelii Gaudium del Santo Padre, l’Arcivescovo ha richiamato cristiani a “recuperare la freschezza originale del Vangelo per acquisire la capacità di cogliere nuove strade, metodi creativi, altre forme di espressione, segni più eloquenti, parole cariche di rinnovato significato per il mondo attuale e non lasciarsi imprigionare dentro schemi noiosi”. Nel corso dell’omelia Monsignor Nunnari ha voluto evidenziare un altro aspetto molto importante della vita della Chiesa: le feste religiose “che non solo sottraggono tempo all’opera di evangelizzazione ma creano spesso divisioni e malcontenti e non sono certo testimonianza e annuncio per i lontani e i non credenti”. “Si tratta di osare un po’ di più, di uscire da sé e dalla sacrestia – ha aggiunto l’Arcivescovo di Cosenza- Bisignano - liberandoci da persone che riescono, non sapendo fare altro, a imprigionare i nostri preti, a non uscire dal tempio e volendo impedire anche gli altri ad uscire e andare incontro a tutti accorciando le distanze”. Un altro punto interessante analizzato dal presule cosentino: l’omelia e la sua preparazione. “Il contesto liturgico in cui si esplica – ha detto Nunnari – rende l’omelia un genere peculiare differente dalla meditazione, dalla catechesi, dalla lezione, dalla conferenza. La proclamazione liturgica della parola di Dio è il dialogo di Dio con il suo popolo. L’eccessivo protagonismo personale e la lunghezza – ha aggiunto – oscurano il significato dell’omelia e ne compromettono seriamente l’efficacia”. Ed ancora “la Sacrosanctum Concilium qualifica l’omelia come il momento culminante della proclamazione della parola di Dio e come vertice espressivo della predicazione del Vangelo”.

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