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11:51:00 - 03 OTTOBRE 2014

NUOVI ESAMI SUI REPERTI LANZINO: MA 26 ANNI POTREBBERO ESSERE TROPPI

NUOVI ESAMI SUI REPERTI LANZINO: MA 26 ANNI POTREBBERO ESSERE TROPPI -

Potrebbe essere ad una svolta il caso Lanzino; l' omicidio, della studentessa, diciannovenne, Roberta Lanzino, a Cosenza, che 26 anni dopo il brutale fatto di cronaca, attende ancora un epilogo. Era il pomeriggio del 26 luglio del 1988, quando lungo la strada che da Cerisano conduce a Torremezzo, nel Paolano, la giovanissima Roberta, che sul suo motorino stava per raggiungere la casa estiva della sua famiglia, fu violentemente stuprata e uccisa. Dalle tracce di liquido seminale, lasciate sul corpo di Roberta, tentarono di estrarre il Dna, per identificare gli aggressori. Reperti, che furono dapprima clamorosamente ( e inverosimilmente) compromessi, poi, in seguito, dispersi. I vestiti della ragazza, furono invece 'dimenticati' in un primo periodo. Quando, 'miracolosamente' riapparvero, contenuti in una scatola, nell' ospedale di Paola, sono poi nuovamente scomparsi, pare, in via definitiva. Svaniti nel nulla, anche gli importanti elementi organici estratti dalla salma. I tre imprenditori agricoli, imputati del delitto futono assolti. Ora, nel corso del processo bis, si tenta di far luce sull' omicidio Lanzino istruito contro Franco sansone e Luigi Carbone, quest' ultimo, nel frattempo scomparso, ritenuti autore degli abusi e del delitto. La Corte d' Assise ha deciso di cercare fra i vecchi reperti possibili tracce di Dna che possano 'inchiodare' gli assassini. Un ardua impresa, affidata dal presidente, Antonia Gallo e dai giudici al Ris, che hanno ora 60 gg di tempo per fornire alla Corte delle risposte. Si attendono ora i riscontri, dei riesami sul motorino e sul braccialetto e sugli altri reperti della giovane; si dicono fiduciosi i Ris, il troppo tempo trascorso, però, 'gioca nettamente a sfavore'.

Di Piera Galluzzo

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