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10:48:00 - 14 OTTOBRE 2014

La Cassazione non riconosce il clan Pelle

La Cassazione non riconosce il clan Pelle -

Il clan Pelle non esiste. O meglio non esiste così come è stato disegnato nel processo "Reale". La Cassazione boccia la sentenza. La Cassazione, nelle sue motivazioni ripercorre quanto sostenuto dalla Corte d'Appello, ossia che: "La contestazione di una struttura autonoma a base familiare denominata "Cosca Pelle" era avvenuta per la prima volta nel presente processo". Quindi spiega: "ma la nascita di una nuova struttura nella situazione cristallizzata della 'ndrangheta è evento rarissimo e per niente indolore". Aggiungendo: "eppure la Corte non aveva tenuto conto della mancata partecipazione della cosca a qualche riunione o cerimonia di 'ndrangheta, della mancanza di una cassa comune, dell'assenza di un incarico delittuoso conferito da Pelle ad uno dei suoi familiari, della mancata citazione dei Pelle nelle intercettazioni a carico di altri appartenenti alla "'ndrangheta". Insomma il clan Pelle no esiste perchè non si sarebbe traccia di riti, riunioni, e quant'altro. Giova ricordare che nella sentenza del Tribunale di Locri (Sentenza del processo "Reale 5") , i quattordici imputati che avevano scelto di optare per il rito ordinario dovevano rispondere a vario titolo, di favoreggiamento della latitanza di Antonio Pelle alias "Gambazza", il patriarca dell'omonima cosca, inserito nella lista dei trenta latitanti più pericolosi d'Italia, che, sarebbe stato, secondo gli inquirenti fiancheggiato da una rete di complici durante i nove anni della sua latitanza. Tra gli imputati Larizza Domenico, Pelle Antonio e Gagliardi Giuseppe dovevano rispondere del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Larizza e Pelle sono stati condannati alla pena di nove anni di reclusione, mentre Gagliardi, nei confronti del quale il Pubblico Ministero Tedesco aveva chiesto la condanna a sette anni di reclusione, difeso dall’avv. Daniela Bellocco del foro di Palmi è stato assolto per non aver commesso il fatto. Assolti anche Carbone Giuseppe, Carbone Domenico, Carbone Sebastiano e Giampaolo Giuseppa. Altri cinque imputati erano già stati condannati con la formula del rito abbreviato. La Sentenza della Cassazione fa poi confusione, almeno stando alle ultime risultanzetra i diversi ruoli che hanno organismi come la "Provincia" e poi, il ruolo che ogni affiliato, sia esso picciotto o boss, ha al di fuori del proprio territorio.

PINO GAGLIANO 

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