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10:16:00 - 16 OTTOBRE 2014

"Eclissi": la grana del Sindaco

"Eclissi": la grana del Sindaco -

A quarantotto ore dall'operazione delle forze dell'Ordine denominata "Eclissi", attraverso la quale si è schiantatoil clan Bellocco nella Piana, ci si interroga sulle commistione mala-politica e in più sul ruolo dell'uomo di governo, colui il quale, invece, dovrebbe garantire la Legalità nella Comunità, era, probabilmente, un primo cittadino, stando agli inquirenti, "a completa disposizione" dei clan. La posizione del sindaco sanferdinandese Domenico Madafferi comincia a delinerarsi. Nel decreto di fermo, intanto, vi si fa riferimento in relazione al concorso in associazione a delinquere di stampo mafioso (articoli 110 e 416-bis del Codice penale). Questo perché il primo cittadino del centro pianigiano, si puntualizza nel testo, pur «non facendo parte dell’associazione» forniva però "un concreto, specifico, consapevole e volontario" contributo alla cosca Bellocco-Cimato, in qualità di suo "referente politico". Stando ai magistrati della Dda di Reggio, sarebbero numerosi gli atti amministrativi discutibili deliberati dalla sua Giunta. Quale primo cittadino, Madafferi avrebbe «contribuito al perseguimento delle finalità della cosca e dei singoli associati, favorendo l’organizzazione e i suoi esponenti di vertice, nell’aggiudicazione d’appalti pubblici in favore di "aziende mafiose", nel rilascio di autorizzazioni comunali o di certificati anagrafici e finanche mediando per evitare che i cittadini, di fronte alle angherie subite, potessero sporgere querela". Gli episodi specificamente citati nel decreto, rispetto a Domenico Madafferi, sono quattro. Il sindaco di San Ferdinando avrebbe commesso falso ideologico nel rilasciare uno stato di famiglia che attestava un’inesistente convivenza tra Nicola Caprino, membro del clan Bellocco-Cimato, e Veronica Raso, per consentirle di avere colloqui carcerari col suo compagno. Dopo il rogo del compattatore Evergreen del 17 marzo scorso, si sarebbe speso (raccogliendo le indicazioni del consigliere comunale di minoranza Giovanni Pantano, fornitegli per conto dei Pesce-Pantano) affinché il nuovo appalto andasse alla ditta palmese Radi, col placet dei Bellocco-Cimato. Avrebbe rilasciato la concessione per installare un chiosco estivo sul lungomare a Milena Prodanova, mera intestataria fittizia di una concessione che, nella sostanza, l’amministratore avrebbe in realtà partorito a vantaggio di Gregorio Malvaso e Bruno Celi dei Bellocco-Cimato. Avrebbe informato Salvatore Pantano di una possibile denuncia ai suoi danni per estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di Pasquale Corigliano. Ovviamente ora le ripercussioni saranno sulla gente e sulla comunità pianigiana, ma ancor prima rimane il retrogusto sempre amaro della conoscenza di una maggiore diffusione di rapporti tra ammistratori e mala che in Calabria, mai quanti in Calabria, governatori collusi giudicati o con giudizio in corso.

PINO GAGLIANO  

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