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10:18:00 - 17 OTTOBRE 2014

CASO ZOCCALI: NOMI ECCELLENTI TRA GLI INDAGATI. TALLINI E MINASI SI DICONO SERENI

CASO ZOCCALI: NOMI ECCELLENTI TRA GLI INDAGATI. TALLINI E MINASI SI DICONO SERENI  -

E’ un nuovo terremoto quello abbattutosi sulla politica calabrese che a fatica, tenta di mantenere i nervi saldi e mostrare la stabilità necessaria ad affrontare l’ormai imminente tornata elettorale. A creare nuovi squilibri difficili da celare è tuttavia un ennesimo dirompente fascicolo che ha preso corpo sulla scrivania del sostituto procuratore Gerardo Dominijanni e che ruota attorno ad un presunto vorticoso giro di nomine illegittime che avrebbero permesso al dirigente generale della Regione Calabria, Franco Zoccali, di percepire illegittimamente ben 900mila euro in soli 5 anni, ovvero dal 2002 al 2007. Il magistrato nelle carte dell’inchiesta tira in ballo altre 24 persone. Tra queste l’ex governatore Giuseppe Scopelliti, l’assessore al personale Mimmo Tallini ed i dirigenti di ramo Rosalia Marasco e Umberto Nucara. Ancora nel registro degli indagati , a causa di altre presunte irregolarità ravvisate nelle delibere degli incarichi conferiti a Zoccali presso il comune di Reggio Calabria, non mancano i nomi di  Sergio Tassone, dirigente di settore dell’Area giuridica della regione e degli ex assessori comunali della città dello Stretto in carica in quegli anni, Giovanni Bilardi ed Antonio Caridi entrambi oggi senatori, Candeloro Imbalzano e Clotilde Minasi (consiglieri regionali uscenti), Giuseppe Raffa (attuale presidente della provincia di Reggio Calabria). L’elenco degli indagati si compone insomma di volti già noti. Abuso d’ufficio, truffa e falsità ideologica in atto pubblico sono i reati a vario titolo ipotizzati.  Nel mirino tuttavia non sarebbe finita solo la nomina a direttore generale del dipartimento Presidenza conferita a Zoccali ma anche l’ipotesi che Nucara, Scopelliti, Tallini e Tassone abbiano attribuito allo stesso Zoccali anche le funzioni di segretario generale della Giunta pur essendo quest’ultimo privo del requisito dello svolgimento di funzioni dirigenziali. L’inchiesta al momento è solo alle prime battute, ma di fatto sta facendo tremare la politica nostrana. E mentre dai 5 stelle l’onorevole Dalila Nesci ribadisce la fondatezza delle denunce avanzate dai grillini contro sprechi ed abusi di palazzo, si difendono alcuni dei politici chiamati in causa come Mimmo Tallini e Tilde Minasi dichiaratisi sereni  nell’affermare la propria estraneità a qualsiasi ipotesi di reato.

MARIA CHIARA CONIGLIO  

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