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12:47:00 - 27 OTTOBRE 2014

ELEZIONI REGIONALI: I DIVORZI DEL CENTRODESTRA ED I MAL DI PANCIA DEL CENTROSINISTRA

ANALISI DELLE LISTE, TRA SLITTAMENTI E GRANDI ESCLUSI

ELEZIONI REGIONALI: I DIVORZI DEL CENTRODESTRA ED I MAL DI PANCIA DEL CENTROSINISTRA  -

C’era una volta il centrodestra calabrese, potremmo iniziare così la cronaca di quanto sta accadendo in regione, all’indomani della presentazione ufficiale delle liste in corsa per le prossime elezioni regionali. C’era una volta è l’inizio imposto a chiunque oggi dia uno sguardo anche solo al numero delle liste, troppo esiguo nell’area di destra. Rispetto al 2010, delle forze che all’epoca sostennero la gestione Scopelliti, è rimasta solo qualche traccia. Quattro anni e mezzo fa  4 erano le liste a sostegno dell’ex governatore: il Pdl, l’Udc, Insieme per la Calabria e Scopelliti Presidente. Liste alle quali in corso d’opera si aggiunse Sud oltre a Forza Italia e Ncd, nate dalle ceneri del Pdl.  Oggi invece sono tre le liste che appoggiano la candidatura dell’azzurra Wanda Ferro: Forza Italia, Casa delle Libertà e Fratelli d’Italia. Ncd ed Udc ora camminano per conto loro spingendo invece per l’elezione di Nico D’Ascola, un nome tirato fuori dal cilindro quasi in extremis ed ad un passo dal ko. Dell’Udc infatti, tra un addio e l’atlro sembra esser rimasto davvero poco, i divorzi poi non sono mancati neanche nel Nuovo Centrodestra, partito che aveva accolto i seguaci di Scopelliti, alcuni dei quali sono ora slittati in direzione Forza Italia. Tra questi figura anche l’onorevole Tilde Minasi  che attribuisce il cambio di rotta ad eventi spiacevoli che di fatto avrebbero mutato gli assetti attraverso i quali si era giunti alla costituzione del partito. “Il clima di incertezza rispetto ad una posizione che speravo riuscisse a mantenere una tendenza verso il centrodestra e che alla fine ha invece portato il Ncd alla costituzione del terzo polo – ha spiegato  – mi ha indirizzato verso la decisione di candidarmi con Wanda Ferro”. Già Wanda Ferro, colei che dovrà vedersela con Nico D'Ascola appunto ma anche con Cono Cantelmi del M5S, con Domenico Gattuso di L’altra Europa con Tsipras e poi con Mario Oliverio di casa Pd sostenuto da ben 8 liste. Un numero eccezionale che ad ogni modo non esclude mal di pancia interni al partito. A causarli è soprattutto la cosiddetta linea del rinnovamento passata a metà tra i democrat e concretizzatasi con la decisione di non inserire nelle liste i consiglieri uscenti rimasti in carica per più di una legislatura. Tra i grandi esclusi figura il consigliere Nino De Gaetano. “Le vicende che hanno portato all’esclusione di alcuni tesserati tra cui il sottoscritto – ha dichiarato – lasciano un’indubbia amarezza di chi come me, da sempre, fa politica con passione”. “Ritengo non abbia alcuna ratio – ha aggiunto – essere esclusi dalla competizione elettorale per un criterio che tiene conto del numero delle consiliature”.  De Gaetano pare aver mal digerito di niet arrivato dai vertici del Pd a discapito di altri volti noti quali Demetrio Naccari Carlizzi, Sandro Principe e Francesco Sulla rimasti tutti fuori dai giochi. Una scelta questa ovviamente non esente da ripercussioni, già annunciate dallo stesso De Gaetano che ha tuonato: “Questa campagna elettorale assorbirà le nostre forze ma subito dopo sapremo riprendere in mano il progetto politico ed il percorso che subisce uno stop ma di certo non si ferma qui”. Insomma traducendo l’importante adesso è sconfiggere il centrodestra e guadagnare la guida della regione, dopodiché toccherà lavare in casa i panni sporchi.

MARIA CHIARA CONIGLIO 

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