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21:26:00 - 09 NOVEMBRE 2014

MARINA DI GIOIOSA: ASSEMBLEA CITTADINA CONTRO LA CHIUSURA DELLA BANCA CARIME

MARINA DI GIOIOSA: ASSEMBLEA CITTADINA CONTRO LA CHIUSURA DELLA BANCA CARIME -

Lunedì 10 novembre, alle ore 20,00, presso il centro "Egidio Gennaro" a Marina di Gioiosa Ionica si terrà l'assemblea cittadina contro la chiusura della filiale CARIME di Marina di Gioiosa di Banca .

Nel mentre invitiamo i cittadini della Valle del Torbido e del circondario a partecipare a questo momento di riflessione e organizzazione della protesta, desideriamo formulare alcune considerazioni in ordine a questa scellerata decisione assunta da UBI Banca, l'istituto creditizio lombardo, proprietario di CARIME.

Una banca non è solo un fatto privato, qualcosa che riguarda esclusivamente le transazioni di natura finanziaria e commerciale. Il credito bancario, negli anni, ha assunto importanti connotati pubblicistici. Ogni nostra azione quotidiana passa attraverso una banca:

saldare una bolletta, incassare lo stipendio, versare l'affitto, effettuare bonifici e altri pagamenti. I titolari di realtà commerciali, artiginale e professionali sono obbligati ad avere un conto corrente di natura bancaria. Le leggi più recenti hanno fatto in modo che ogni aspetto della nostra vita transiti attraverso gli sportelli bancari.

Ora, un istituto che si chiama "Cassa di Risparmio del Mezzogiorno" non può abbandonare il sud. Non gli è consentito maltrattare in questo modo sbrigativo il territorio da cui trae origine e fortuna. Come Amministratori e Cittadini non possiamo tollerare e non tollereremo questa decisione. Siamo pronti alle barricate. Chi ha deciso di chiudere la filiale CARIME di Marina di Gioiosa Ionica deve rendere conto di questa scelta ai risparmiatori e ai cittadini. Siamo pronti a qualsiasi opzione. Non ci fermeremo di fronte a calcoli economicistici e miopi.

Banca CARIME a Marina di Gioiosa Ionica non chiuderà. Un appello, infine, lo rivolgiamo anche ai lavoratori di CARIME. Si ribellino a questo stato di cose. Non si facciano trattare come pedine, da muovere da una parte all'altra. Si uniscano alla protesta della collettività.

Basta con questa spogliazione costante e programmata del territorio.

Basta con queste decisioni che hanno il sapore della deresponsabilità e del tecnicismo. Basta a questo accanimento nel confronti del Meridione.

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