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12:47:00 - 19 NOVEMBRE 2014

INCIDENTE JONIO -TIRRENO, PINO MAMMOLITI SCRIVE AD ALFANO E A NAPOLITANO

INCIDENTE JONIO -TIRRENO, PINO MAMMOLITI SCRIVE AD ALFANO E A NAPOLITANO -

Lettera aperta

Al Presidente della Repubblica On.le Giorgio Napolitano

Al Ministro dell’Interno On.le Angelino Alfano

 

GLI UOMINI DELLO STATO E I QUAQUARAQUÀ.

Ho letto, con ulteriore sofferenza, che la durissima e gravissima tragedia che si è abbattuta su tutta la Locride a seguito dell’incidente stradale occorso sulla strada della Limina, ha registrato un supplemento di tristezza causato in primis, da qualche indegno articolo di giornale, ma ancora di più perché la comunità di Siderno e di Platì hanno dovuto chiedere ai commissari prefettizi l’audizione del lutto cittadino. Dopo la tragedia, indipendentemente dall’età e dalle singole biografie, il popolo si è dovuto fare messaggero presso lo Stato per chiedere un giorno di silenzio e di preghiera. Ma come si fa, senza che vi sia la necessità di richiesta alcuna, a non capire che il lutto cittadino era ed è un atto dovuto? I morti per incidente stradale troveranno nella indifferenza dello Stato per il degrado che ci impone per la condizione di assoluta insicurezza delle strade, la loro causa? 

Rispetto alla S.S. 106 ed alla istigazione al suicidio rappresentate dalla vergogna della strada di collegamento Jonio-Tirreno, come fanno i rappresentanti di questo Stato schizofrenico, a non capire che il lutto cittadino rappresenta un atto di minima solidarietà tra Istituzioni e famiglie distrutte ed un popolo sempre più abbandonato?

Non è stata sufficiente l’esortazione di Papa Francesco nel ricordo di tutte le vittime della strada ad illuminare anche le menti più buie?

Per molto meno, dal punto di vista etico e formale, il Ministro Alfano rimosse dopo una frase sconclusionata il Prefetto di Perugia.

Oggi, dinnanzi a questa insensibilità ed a qualche sensibilità forzata, dovrebbe subito destituire dall’incarico i Commissari di Siderno e di Platì e selezionando per questi incarichi uomini capaci di distinguersi  dai quaquaraquà.

                                                                                                          Pino Mammoliti

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