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11:08:00 - 24 NOVEMBRE 2014

UN NUOVO SANTO PER LA CALABRIA: CANONIZZATO NICOLA SAGGIO DA LONGOBARDI

UN NUOVO SANTO PER LA CALABRIA: CANONIZZATO NICOLA SAGGIO DA LONGOBARDI -

Un record positivo la Calabria, sorprende, ma lo ha. Pare, infatti, che sia la regione che più di tutti vanta il più alto numero di santi. E da ieri, giorno in cui, Papa Francesco ha letto la formula di canonizzazione, in latino, la nostra terra può contare su di un nuovo beato,  un figlio di San Francesco di Paola: frà Nicola da Longobardi. Nel corso della cerimonia di canonizzazione il Santo Padre ha messo in luce come "non possiamo discostarci da questo modello, se non vogliamo diventare dei mercenari. A questo riguardo, ha detto francesco, il popolo di Dio possiede un fiuto infallibile nel riconoscere i buoni pastori e distinguerli dai mercenari". 
Riguardo a Nicola Saggio, papa Bergoglio ha ricordato "l'esempio dei quattro santi italiani, nati nelle provincie di Vicenza, Napoli, Cosenza e Rimini" auspicando anche che aiuti il popolo italiano a ravvivare lo spirito di collaborazione e di concordia per il bene comune e a guardare con speranza al futuro, confidando nella vicinanza di Dio che mai abbandona, anche nei momenti difficili. Nicola Saggio da Longobardi, ora coronato con la dorata aureola della Santità, è da molti riconosciuto come l'umile portinaio minimo. ll nuovo santo calabrese nacque il 6 gennaio 1650 a Longobardi, paese del tirreno cosentino che allora era parte della diocesi di Tropea. Il vero nome era Giovanni Battista, mutato in Nicola al momento della professione religiosa. Apparteneva a una famiglia umile, il padre contadino, la mamma filatrice. In campagna, nei momenti di pausa, lo vedevano isolarsi sotto un albero a sgranare la corona del rosario. Una strada tracciata: a vent’anni entrò nell'ordine paolano. Fu cuoco, dispensiere, ortolano, questuante, prima a Longobardi, poi a San Marco Argentano, Montalto Uffugo, Cosenza e Spezzano. Ma l'intensa vita di preghiera lo mise in luce, suo malgrado, agli occhi dei confratelli. Così fu chiamato a Paola, come collaboratore del padre provinciale, quindi a Roma, nella comunità di San Francesco ai Monti. La sua santità era da tutti riconosciuta, specie dopo l’esperienza estatica che lo portò a "vedere" la Trinità tra il 1687 e il 1689. Fece un pellegrinaggio a piedi a Loreto per invocare la liberazione di Vienna dai turchi e si offrì vittima sacrificale agli inizi del 1709, quando a Roma si temeva un nuovo sacco. Subito dopo si ammalò ai polmoni e al suo capezzale sfilarono uomini importanti e gente qualunque. Morì il 3 febbraio, a 59 anni. A Roma, ieri, sono stati numerosi i rappresentanti giunti dalla Calabria per seguire la sua canonizzazione. Più di 2000 sono stati, infatti, i pass riservati ai fedeli di San Nicola Saggio provenienti dalla Calabria. Assente, invece, nella capitale della fede il miracolato di fra Nicola a causa dei fastidi legati ai suoi 93 anni.
ALESSANDRA BEVILACQUA 

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