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10:49:00 - 28 NOVEMBRE 2014

RENZI OGGI IN CALABRIA, SNOBBATO IL PORTO DI GIOIA TAURO. LA CGIL REVOCA LO SCIOPERO.

RENZI OGGI IN CALABRIA, SNOBBATO IL PORTO DI GIOIA TAURO. LA CGIL REVOCA LO SCIOPERO.  -

E’ il giorno di Matteo Renzi per la Calabria. Dopo la tappa della settimana scorsa a Cosenza a sostegno di Mario Oliverio, adesso è atteso in riva allo Stretto per far visita agli stabilimenti dell’Ansaldo Breda ex officine Omeca e provare a dare rassicurazioni sul futuro di un’azienda in bilico. Inizialmente si parlava anche di una visita al comune di Reggio Calabria ed al porto di Gioia Tauro, poi svanite nel nulla. Renzi non visiterà Palazzo San Giorgio e tantomeno il porto di Gioia Tauro, snobbato per l’ennesima volta. Da agosto infatti si attende una tappa presso lo scalo che rivendica la realizzazione della Zes (Zona Economica Speciale) ma ad oggi ogni promessa di attenzione è stata purtroppo disattesa. L’impressione è dunque  che il porto, traino dell’economia regionale, sia destinato a restare sempre in seconda fila nei fatti ed essere utilizzato come cavallo di battaglia negli annunci pre-elezioni. Intanto alla vigilia della visita renziana non sono mancate le polemiche. Mercoledì la segreteria regionale e quella di Reggio-Locri della Cgil avevano proclamato otto ore di sciopero proprio nello stabilimento dell’ex Omeca. Ieri invece il cambio di rotta. Sempre a Reggio si è riunita la segreteria della Fiom per discutere della vertenza di Ansaldo. Alla fine è stata assunta la decisione di annullare lo sciopero di 8 ore indetto per la giornata odierna. Stando a fonti più o meno ufficiali a far saltare lo sciopero programmato sarebbe stato l’intervento del sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà, il quale si sarebbe impegnato a trasmettere a Renzi le richieste dei lavoratori. Stando ai rumors invece a richiamare all’ordine la Cgil e la Fiom regionali sarebbe stata la leader nazionale Susanna Camusso che nella mattinata di ieri ha precisato: “non c’è nessuno sciopero da revocare perché non c’è nessuno sciopero proclamato” chiarendo che lo sciopero in questione avrebbe riguardato solo l’azienda Ansaldo. Ad ogni modo i democrat hanno scampato per un pelo l’imbarazzo di una nuova contestazione al premier che non potrà comune esimersi dall’esigenza di dare risposte alla Calabria, sul futuro dell’Ansaldo e sull’avvenire dell’intera regione.   

MARIA CHIARA CONIGLIO  

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