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11:29:00 - 13 DICEMBRE 2014

CALABRIA IN PIAZZA PER LO SCIOPERO DELLA CGIL E UIL, DEL 70% L'ADESIONE

CALABRIA IN PIAZZA PER LO SCIOPERO DELLA CGIL E UIL, DEL 70% L'ADESIONE -

E' stata di circa il 70% in media l'adesione allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil. Trasporti pubblici fermi e uffici chiusi o a mezzo servizio per una manifestazione che ha fatto scendere in piazza migliaia di calabresi.  Cinque i cortei svoltisi a Catanzaro, Cosenza, Reggio, Vibo e Crotone, con la partecipazione di lavoratori, pensionati, studenti, disoccupati, precari e immigrati che hanno protestato contro il Job Act e la legge di stabilità del Governo Renzi. Responsabili per i sindacati del futuro aumento del precariato a tempo indeterminato.  "Scioperiamo perché chiediamo con forza il cambiamento delle politiche economiche del Governo Renzi, ha dichiarato il Segretario Generale Filt Cgil Nazionale Franco Nasso, Renzi deve ascoltare il Sindacato e le sue proposte per il cambiamento". Per la segreteria regionale Cgil quella di ieri è stata una giornata importante e significativa, della quale la nuova Regione e il Governo non possono non tener conto. In piazza insieme alle storie di migliaia di persone, bandiere e slogan hanno riempito gli spazi mentre dai palchi allestiti in tutti i presidi si sono susseguiti gli interventi dei sindacalisti. Dai precari della sanità ai disoccupati, dagli Lsu ed Lpu fino ai percettori di ammortizzatori sociali ieri tutti sono scesi in strada per protestare pacificamente contro un sistema che ha ridotto al collasso la Calabria riducendola agli ultimi posti di tutte le classifiche. A Catanzaro ad aderire alla manifestazione sono stati anche tantissimi lavoratori dei call center, numerose le proteste e i suggerimenti avanzati in una Piazza Prefettura stracolma fin dai primissimi minuti.
Da più parti è stato chiesto un confronto con il premier Matteo Renzi , a Cosenza Carla Cantone segretaria nazionale Cgil del sindacato pensionati ha invitato pubblicamente il presidente a scrivere un tweet per fare mea culpa e convocare immediatamente i sindacati per dialogare sulle politiche del lavoro. "In questa regione il Governo ha annunciato una cabina di regia che oggi non trova alcun riscontro nei fatti,  ha commentato il Segretario Generale della Uil Calabria Santo Biondo, chiediamo che il Governo affronti le tante emergenze sociali ed economiche della Calabria. C’è bisogno di un piano di investimenti infrastrutturali, tale da poter attrarre imprese private e poter creare lavoro". A Vibo la partecipazione al corteo è andata oltre le più rosee aspettative, in tremila vi hanno, infatti, preso parte e tra di loro tanti erano i dipendenti pubblici. Tutti i settori presenti anche a Crotone dove il corteo dei manifestanti è partito dal Palazzo della Provincia. Anche a Reggio lo sciopero è andato in scena come nel resto della Calabria. Qui, davanti ad un affollatissimo corteo e ad un tripudio di bandiere e striscioni a prendere la parola è stato l'imprenditore di Rizziconi, più volte preso di mira dalle cosche mafiose della Piana di Gioia Tauro e autore di denuncie per usura contro tre grossi gruppi bancari,  Nino De Masi.  Proprio domani il Ministro incontrerà l'imprenditore De Masi per definire una soluzione da proporre agli istituti bancari coinvolti, con i quali è previsto un confronto il prossimo giovedi 18 dicembre. Intanto i 43 lavoratori del gruppo De Masi hanno interrotto lo sciopero della fame su richiesta di Don Luigi Ciotti Presidente di Libera. 
ALESSANDRA BEVILACQUA 

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