NEWS

10:26:00 - 18 DICEMBRE 2014

"SIAMO PRONTI AD UCCIDERLO" ,NON SI ARRESTANO LE INTIMIDAZIONI AL PM LOMBARDO

"SIAMO PRONTI AD UCCIDERLO" ,NON SI ARRESTANO LE INTIMIDAZIONI AL PM LOMBARDO -

“La banalità del male” l’ha chiamata la pensatrice ebraica Hanna Arendt: azioni mostruose ma non commesse da uomini malvagi o crudeli, semplicemente, banalmente mediocri. “La banalità” in questo caso corre sul filo del telefono: <<Siamo pronti ad ucciderlo>>  sentenzia una voce anonima al centralino del comando provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria. L’intimidazione risale allo scorso 2 dicembre ed è rivolta al Pm antimafia Giuseppe Lombardo. Non un fenomeno isolato questo delle intimidazioni al magistrato, pochi giorni fa una chiamata annunciava il macabro intento di commettere un attentato che sarebbe avvenuto grazie a  200 chili di tritolo pronti a esplodere. Ma  se nello scorso episodio la ‘voce’ invitava il pm a fermare il suo lavoro: <<se non la smette lo ammazziamo>> ,  indicando  luoghi e  percorsi maggiormente frequentati dal magistrato; questa volta il messaggio è chiaro e non lascia spazio ad interpretazioni. Lombardo è titolare di alcune delle inchieste più delicate condotte contro le cosche più potenti dell'intera Calabria e sui presunti rapporti con ambienti della massoneria, della politica, delle istituzioni, dell'imprenditoria. E' anche il magistrato che coordina l'inchiesta sulla latitanza dell'ex deputato di Fi Amedeo Matacena. Alla luce delle nuove minacce la Prefettura, d’intesa con il Ministero degli Interni, ha deciso di potenziare ulteriormente la sicurezza attorno a Lombardo con controlli sistematici dei luoghi da lui frequentati.  Sulle due vicende sta indagando ora la Procura di Catanzaro per capire da quali ambienti provengano le minacce.

ANNA LAURA TRINGALI 

« ARCHIVIO