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11:38:00 - 29 DICEMBRE 2014

SLITTA IL PRIMO CONSIGLIO REGIONALE. LA CALABRIA DEVE ATTENDERE L'ARRIVO DELLA BEFANA.

SLITTA IL PRIMO CONSIGLIO REGIONALE. LA CALABRIA DEVE ATTENDERE L'ARRIVO DELLA BEFANA. -

Nulla da fare la giunta regionale si ostina a non voler accendere i motori e, complici forse le feste, rinvia la partenza a dopo la venuta della befana. Mario Oliverio ha deciso di rinviare il primo Consiglio regionale della Calabria, dapprima convocato per l’odierno 29 dicembre, ora slittato a dopo il 6 gennaio. Una scelta, quella del neogovernatore, finita sui principali quotidiani nazionali che hanno deriso la nostra Regione, priva di un governo reale dallo scorso mese di Aprile. Le dimissioni di Giuseppe Scopelliti l’hanno  infatti lasciata in balia di un governo facente funzioni sino al 23 novembre, data delle tanto attese elezioni regionali, al termine delle quali si credeva/sperava in un’accelerazione delle dinamiche di Palazzo Campanella. Nonostante sollecitazioni e proteste ad ogni modo così non è stato, a tener banco sono ancora le zuffe sui conteggi dei voti e le schermaglie interne ai vari partiti che faticano a trovare la quadra su più punti. Ufficialmente, stando ad una nota stampa diramata da Oliverio, il rinvio è stato concesso su richiesta del consigliere di Forza Italia Ennio Morrone che non avrebbe potuto prendere parte alla seduta per motivi personali. Una spiegazione, che non convince e che sembra invece voler celare la voglia/esigenza di prender tempo per concedere al Pd di trovare l’accordo in merito alla carica di presidente del consiglio contesa pare da Enzo Ciconte, Nicola Irto e Domenico Battaglia, ed al centrodestra di raggiungere un’intesa sulle cariche di minoranza e sulla formazione dei gruppi.  Insomma nonostante le magre spiegazioni fornite dal governatore l’impressione è che in regione non si sia pronti a far partire sostanzialmente questa X° legislatura. Pertanto i neoeletti continueranno a godersi a pieno le ferie natalizie mentre ai bistrattati elettori rimasti fuori da Palazzo Campanella non resta che attendere.

MARIA CHIARA CONIGLIO  

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