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18:30:00 - 02 GENNAIO 2015

SIRIA, IN VIDEO YOUTUBE LE RAGAZZE RAPITE: 'SIAMO IN PERICOLO'

SIRIA, IN VIDEO YOUTUBE LE RAGAZZE RAPITE: 'SIAMO IN PERICOLO' -

Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due ragazze italiane rapite in Siria a fine luglio, sono comparse in un video su Youtube nel quale dicono di essere «in grande pericolo». Entrambe indossano un velo e una veste nera che lasciano scoperti solo il viso e le mani. Una regge un foglio bianco strappato da un quaderno con la data a penna 17-12-14 wednesday, l'altra recita un breve messaggio in inglese a voce bassa. "Siamo Greta Ramelli e Vanessa Marzullo - è il testo pronunciato da una delle ragazze - Supplichiamo il nostro governo ed i loro mediatori di riportarci a casa prima di Natale. Siamo in grande pericolo e possiamo essere uccise. Il nostro governo ed i mediatori sono responsabili delle nostre vite". Per quanto datato 17 dicembre, il video è apparso su Youtube solo poche ore fa. Vanessa, 21 anni, e Greta, 20, si erano recate in Siria a fine luglio per aiutare la popolazione civile nell'ambito della ong da loro fondata, Progetto Horryaty. Sono state rapite il 31 luglio, tre giorni dopo il loro ingresso nel paese sconvolto dalla guerra civile. Vanessa Marzullo, 21 anni, è nata a Cosenza, ha vissuto nella città bruzia fino al 2000, quando con la famiglia si è trasferita in Lombardia.
"Non ci sono parole, dopo aver visto quel video io non ho parole". Salvatore Marzullo, il papà di Vanessa, ha la voce rotta dall'emozione e dal dolore dopo aver visto il video che restituisce, dopo mesi di silenzio, il volto impaurito della figlia 21enne e di Greta Ramelli, 20 anni, le due volontarie rapite in Siria il 31 luglio scorso. "Certo che ho visto il video, ma per noi - dice all'Adnkronos - non cambia niente. Non ci sono parole, non voglio commentare quelle immagini". Le due cooperanti lombarde sono apparse in un video diffuso su Youtube prima di Natale, ma diventato pubblico solo oggi. "Siamo Greta Ramelli e Vanessa Marzullo", dice in inglese e tenendo gli occhi bassi, la prima delle ragazze. "Supplichiamo il nostro governo e i suoi mediatori di riportarci a casa prima di Natale. Siamo in estremo pericolo e potremmo essere uccise. Il governo e i suoi mediatori sono responsabili delle nostre vite". A parlare è solo una di loro, mentre l'altra tiene in mano un cartello dove si legge la data di mercoledì 17 dicembre 2014. Le immagini le mostrano con indosso una tunica nera lunga che copre il corpo e i capelli, ma non il volto impaurito. Le due ragazze, andate in Siria nell'ambito di un'operazione umanitaria, sarebbero in mano ai qaedisti di Al Nusra. Il video sembrerebbe autentico. "La Farnesina - spiega il papà di Vanessa - sta lavorando, loro stanno continuando il loro lavoro", alla famiglia di Greta e Vanessa non resta, ancora una volta, che aspettare.
Le due sarebbero ostaggio dei qaedisti del fronte Jubath al-Nusra e non dei miliziani dello Stato islamico come si era temuto a lungo, come detto da un esponente del gruppo e da un rappresentante dell'Osservatorio siriano per i diritti umani. "Non ci sono parole per il video" è stato il commento del papà di Vanessa. "Abbiamo visto quelle immagini, le prime immagini di Vanessa e Greta da mesi, sembra stiano abbastanza bene anche se in una condizione difficile", ha detto Salvatore Marzullo, che ha aggiunto: "Siamo contenti di averle viste, siamo ottimisti".

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