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18:11:00 - 10 GENNAIO 2015

ISIS: ANCHE UN CALABRESE TRA I POTENZIALI TERRORISTI

ISIS: ANCHE UN CALABRESE TRA I POTENZIALI TERRORISTI -

Sui circa 3mila combattenti stranieri in Europa sarebbero 53 in totale i potenziali terroristi censiti dal ministero dell'Interno italiano. Ad informare il Parlamento sull'attuale situazione  dei possibili "foreign fighters " è stato Angelino Alfano. Tra questi vi sarebbero quattro militanti del jihad con passaporto italiano noti alle forze dell'ordine. Uno era Giuliano Delnevo, ventiquattrenne morto combattendo in Siria. Gli altri tre schedati, da forze dell'ordine e 007, sarebbero una donna e due uomini. Secondo "Il Fatto" la donna sarebbe Maria Giulia S., "cittadina italiana nata da famiglia italiana originaria di Torre del Greco", e partita per combattere tra le fila dell'Isis. Tra gli uomini vi sarebbero anche Donoue M. un 22enne marocchino naturalizzato italiano e Gianpiero F.  un trentacinquenne di origini calabrese, partito per combattere da Reggio Calabria e che attualmente sarebbe detenuto nel carcere di Baghdad. Gianpiero, riporta la Repubblica, dalla Calabria, sua terra d'origine, parte per arrivare a Bologna. "Qui si sarebbe avvicinato a circoli islamici, contigui a cellule terroristiche", dice l'intelligence. Di fatto, secondo l'Antiterrorismo, sarebbe diventato un miliziano dell'Isis. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha ribadito che "La quasi totalità di queste persone è ancora attiva nei territori di guerra, mentre la restante parte, decisamente minoritaria, è deceduta in combattimento o è detenuta in altri Paesi". Davanti a questa situazione il titolare del Viminale ha spiegato che l'Italia è esposta all'insidia terroristica per consistenti ragioni, la prima delle quali è rinvenibile nel privilegio di ospitare la massima autorità del cattolicesimo.
Tra i segnali di minaccia contro l'Italia l'intelligence inserisce anche il fatto che "la conquista di Roma" nelle campagne violente dell'Isis viene spesso indicata come l'adempimento della profezia contenuta nel Corano.
ALESSANDRA BEVILACQUA

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