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10:47:00 - 23 GENNAIO 2015

CLAN GIAMPA': INFLITTI 230 ANNI DI CARCERE IN APPELLO

CLAN GIAMPA': INFLITTI 230 ANNI DI CARCERE IN APPELLO -

Si è concluso con numerose condanne confermate ed alcune ridotte il processo d'appello “Medusa” nei confronti di 36 imputati accusati di appartenere alle cosche della 'ndrangheta Giampà di Lamezia Terme. La sentenza è stata emessa dai giudici della Corte d'appello di Catanzaro. In primo grado il processo si era concluso con condanne variabili dai 3 ai 14 anni di reclusione e drastiche riduzioni di pena. Tra gli imputati figurava anche il brigadiere dei carabinieri Roberto Gidari, condannato in primo grado a sei anni. Per lui la pena è stata ridotta ad un anno e due mesi, perché è caduta l’aggarvante mafiosa. Il sottufficiale, infatti, è stato assolto dal reato di concorso esterno in associazione mafiosa ed è stato condannato per il solo reato di rivelazione del segreto d’ufficio. Per lui resta il marchio infamante di essere stato la talpa della cosca tra i carabinieri. In totale gli anni di carcere inflitti ieri sono 230. Assolti Angelo Francesco Paradiso, Nino Cerra, Giuseppe Cappello e Domenico Chirico. Ridotta, invece, la pena per il collaboratore Umberto Egidio Muraca. Le pene più pesanti sono state confermate per: Aldo Notarianni (13 anni e 8 mesi); Francesco Giampà “il professore”, ritenuto a capo del clan (12 anni); a suo figlio Giuseppe la pena è stata ridotta a 5 anni e 4 mesi; confermata la pena per la moglie Franco Meliadò a 3 anni e 2 mesi; Pasquale Giampà, alias “mille lire” (12 anni); Vincenzo Bonaddio (11 anni e 8 mesi). Tanti anche i Notarianni imparentati con i Giampà condannati anche in appello, tra questi: 13 anni e 8 mesi sono andati a Aldo; 12 anni per Aurelio e 10 anni Luigi. 
ALESSANDRA BEVILACQUA

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