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12:29:00 - 24 GENNAIO 2015

De Raho: a Reggio "casa madre" 'ndrangheta

De Raho: a Reggio "casa madre" 'ndrangheta -

Il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero De Raho, nel suo intervento nel corso sua relazione di apertura dell'anno giudiziario, ha confermato la "struttura unitaria della 'ndrangheta in cui mantengono importanza centrale le strutture-base, vale a dire i 'locali' e le relative famiglie che le compongono, ognuna delle quali rimane 'padrona' a casa propria".
De Raho ha rilevato come le "cosche della 'ndrangheta di Reggio Calabria costituiscano la 'casa madre' cui tutte le altre fanno riferimento, perché nella provincia di Reggio non solo viene espresso 'il crimine', ma vi è il centro strategico e militare delle cosche che pure hanno altrove le loro proiezioni".
Il Procuratore ha sottolineato anche la presenza sugli scenari internazionali della 'ndrangheta, "la più attiva in questo senso - ha detto - con riferimento al traffico di cocaina, mantenendo propaggini operative in Oceania, America, Europa, Medio ed Estremo Oriente ed Africa". Cafiero De Raho ha fatto anche un riferimento "alla capacità di infiltrazione e condizionamento della 'ndrangheta nella sfera politica ed istituzionale e di interferire sulle imprese e sul mercato, condizionando lo sviluppo locale. Ha una struttura economico-imprenditoriale fatta non solo di imprenditori collusi, ma anche di commercialisti, avvocati, professionisti, che la sostengono, l'agevolano, la consigliano, arricchendone così le casse ed assicurando un controllo capillare del territorio. La 'ndrangheta è in grado di agevolare la ricerca di servizi illegali, quali la dissuasione della concorrenza, il recupero crediti, l'agevolazione della penetrazione commerciale in un determinato settore o ambito territoriale, il reclutamento di manodopera sottocosto o comunque con minore tutela sindacale e previdenziale, alterando le regole del mercato, con effetti devastanti ed irreversibili sull'economia legale. Quel che è peggio crea aree di consenso sociale e determina una sorta di condivisione di interessi che sembrano, in certi casi, rendere evanescente il confine tra mondo del crimine e società civile, stabilizzando una rete collusiva di rapporti ben diversi da quello, tradizionale, tra delinquenti e vittime del reato".
Secondo Cafiero De Raho, "la 'ndrangheta, ormai, si è trasformata in collettore di voti, intercettando consenso elettorale, fornendo sostegno politico ad amministratori o partiti in cambio della gestione degli appalti. Oggi ha adottato la strategia della sommersione: non vuole apparire all'esterno come un fenomeno emergenziale, da combattere con urgenza, anche se i traffici illeciti dilagano e l'economia locale è sempre più inquinata e condizionata. Non si registrano, inoltre, conflitti, nemmeno interni alla stessa organizzazione criminale".

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