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12:31:00 - 27 GENNAIO 2015

'PROCESSIONI INQUINATE': LA COMMISSIONE CONTINUA IL LAVORO DI INDAGINE

'PROCESSIONI INQUINATE': LA COMMISSIONE CONTINUA IL LAVORO DI INDAGINE -

La condanna della Chiesa e l’intervento dello Stato. La Dda di Reggio Calabria ha subito avviato
un’indagine su quanto accaduto a Oppido Mamertina, dove la processione della Madonna delle Grazie
si era
 fermata davanti all’abitazione del boss della ‘ndrangheta Peppe Mazzagatti, 82 anni, condannato
all’ergastolo ed ai domiciliari per motivi di salute.

Alla Direzione distrettuale antimafia la segnalazione inviata dai carabinieri di Oppido
il cui comandante ha abbandonato la processione quando si è accorto di ciò che stava accadendo, avviando
 i primi accertamenti. L’indagine ha puntato ad accertare l’eventuale livello di contiguità dei portatori
della statua della Madonna e se la sosta era stata programmata o se pure sia stata una decisione presa
 all’ultimo momento. L’iniziativa della Dda reggina si è sviluppata sulla base di quelle che sono state
le notizie fornite dai carabinieri.

come si ricoerderà. La processione era partita normalmente dalla piccola chiesetta di Tresilico
con in testa molti amministratori
comunali, alcuni sacerdoti ed i carabinieri. Giunti nei pressi dell’abitazione di Mazzagatti l’effige della
 Madonna si è fermata per mezzo minuto con un tentennamento, chiamato ‘Inchino’, in segno di saluto.
Quando il comandante della stazione dei carabinieri si è accorto di quanto stava accadendo è uscito
dalla processione ed ha avviato le procedure per l’identificazione di tutte le persone che stavano
partecipando al rito religioso. I militari hanno anche realizzato un video di quanto stava accadendo
in modo da poter avere uno strumento per identificare in modo inequivocabile tutti i partecipanti.
La relazione fatta dai carabinieri è quindi confluita in una informativa che gli investigatori
invieranno alla Procura della Repubblica di Palmi e appunto alla Dda di Reggio Calabria che ha
avviato l’inchiesta. Unanime il giudizio di condanna. Duro, anche, il commento
del procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, oggi al centro delle cronache
per le intimidazioni ricevute, secondo il quale il
gesto compiuto è “un vero e proprio atto di sfida alle parole di scomunica di Papa Francesco.
Bene il comportamento dei Carabinieri ora la Procura darà presto farà il suo lavoro”.
Una commissione è
al lavoro che pare sia stato completato, quindi presto il risultato.

PINO GAGLIANO 

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