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10:57:00 - 28 GENNAIO 2015

Musella lascia Riferimenti: ‘Nessun serio interlocutore antimafia in Regione’. Forte polemica con il Governatore Oliverio

Musella lascia Riferimenti: ‘Nessun serio interlocutore antimafia in Regione’. Forte polemica con il Governatore Oliverio -

 

musellaconferenza“Non è cambiato proprio nulla con queste elezioni regionali. Adesso chiedo ufficialmente alla Procura di Reggio Calabria un indagine approfondita sul voto regionale”. Con la voce rotta dall’emozione, la presidente del coordinamento antimafia Riferimenti, Adriana Musella, nel corso della conferenza stampa svoltasi nella sede della stessa associazione, annuncia le sue dimissioni dalla carica di presidente. Una decisione che Musella riconduce in primis al “sistema marcio e massonico che sta dominando la Regione, contro il quale noi ci sentiamo come don Chisciotte che lotta contro i mulini a vento”. E nel ricordare che da tempo aveva chiesto, vanamente, un incontro al neo governatore Mario Oliverio per prendere degli impegni ben precisi nel campo dell’antimafia, Musella spara a zero sulla mini giunta varata dallo stesso presidente. “Una Regione, andata ad elezioni anticipate per lo scioglimento di un Consiglio decaduto per problemi etici, non può ripresentarsi alla popolazione con questi risultati. Non è una questione di persone ma di gestione di linea politica valida, di metodo che francamente bocciamo. Su quattro assessori nominati nella Giunta Oliverio, tre sono inquisiti e dell’altra non si comprendono le ragioni”. Per Musella non si tratta di fare la lotta alle persone, chiaro il suo riferimento al neo assessore ai lavori pubblici Nino De Gaetano, “ma al sistema che porta ai vertici della Regione Calabria gente inquisita che presiede il Consiglio regionale”. Per Adriana Musella il problema è squisitamente etico e per il quale la politica sembra ancora una volta girarsi dall’altra parte, lasciando alla magistratura il compito di occuparsi dei problemi della giustizia. “Non possiamo accettare le dichiarazioni del segretario regionale del Pd, Magorno, che afferma di ‘ragionare di politica in quanto i problemi di giustizia competono alla magistratura. Ma è la politica, prima della magistratura, ad occuparsi al suo interno di questi problemi’. Ciò vuol dire che la politica ha messo ancora una volta da parte i vari codici etici”. Secondo Musella, infatti, si sarebbe dovuto negare la candidatura a qualunque persona indagata o rinviata a giudizio, “qualunque sia l’accusa che lo riguarda”. “Questo vuol dire fare pulizia e mostrarsi seri e credibili – aggiunge l’esponente di Riferimenti – fermo restando l’innocenza di ciascuno, fino a prova contraria, si dovrebbe con celerità di rito attendere, appunto, l’accertamento della prova prima di assegnare incarichi elettivi”. Il professore Stefano De Luca nel corso del suo intervento vuole invece sgombrare il campo da ogni possibile equivoco, “non siamo né giudici ne inquirenti, sono tutte brave persone fino al terzo grado di giudizio”, ma nel contempo esterna la sua amarezza “su come si sta comportando il presidente Oliverio nella gestione di questa prima fase politica e quindi sulle nomine da lui fatte”. “Avevamo riposto la nostra fiducia facendo campagna elettorale e spendendoci principalmente per Oliverio, pensando ad un cambiamento. Adesso ci sentiamo offesi nella nostra intelligenza quando ci viene a dire che gli assessorati sono stati assegnati nel pieno rispetto per lo Statuto. Ci mancherebbe altro che non fosse così. Avevamo chiesto di essere ascoltati nel momento delle scelte ed invece lui ha preferito prendere le distanze da determinate argomentazioni”. Nell’esortare la Musella a restare al suo posto, l’onorevole Angela Napoli conferma il suo “disgusto verso certe pratiche politiche” ed anche le sue perplessità, esternate fin dal primo momento verso le candidature di tutte le aree politiche, da destra a sinistra. “Era necessario un rinnovamento alla regione Calabria, dopo il governo Scopelliti – aggiunge Angela Napoli – ma così non è stato. Abbiamo assistito ad inciuci ed ‘accorduni’ di ogni genere che avranno sicuramente dei riscontri successivi, magari anche per l’elezione del futuro sindaco della città di Cosenza e Catanzaro. Non andremo da nessuna parte se non recupereremo l’etica e la morale.

 

 

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di Domenico Grillone - Strill.it - 

 

 

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