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11:27:00 - 29 GENNAIO 2015

OPERAZIONE AEMILIA: TALPE IN DIVISA E SEQUESTRI PER OLTRE 100 MLN

OPERAZIONE AEMILIA: TALPE IN DIVISA E SEQUESTRI PER OLTRE 100 MLN -

"Una operazione che segna un punto di non ritorno", "un fatto senza precedenti per la sua dimensione". Così viene definita l'operazione Aemilia portata a termine ieri dalla Direzione distrettuale antimafia di Bologna che ha disposto 117 arresti colpendo duramente il clan Grande Aracri e i suoi contatti con la politica e l'imprenditoria. Si tratta della prima maxi operazione contro la criminalità organizzata dell'Emilia Romagna. Ma l'operazione, oltre all’Emilia, ha interessato anche la Lombardia, il Piemonte, il Veneto, la Calabria e la Sicilia. Migliaia i carabinieri impiegati. Cruciali ai fini dell'inchiesta le intercettazioni, i pedinamenti e il certosino lavoro di indagine eseguito dagli uomini delle forze dell'ordine. In uno dei tanti dialoghi messi a verbale due degli indagati, Gaetano Blasco e Antonio Valerio, ridono del terremoto che ha messo in ginocchio l'Emilia,: "E' caduto un capannone a Mirandola", dice il primo. "Valerio ridendo risponde: eh, allora lavoriamo là.. '", si legge. Proprio come in Abruzzo, dopo il sisma del 2009. Il dialogo captato dai carabinieri è solo un dettaglio della strategia di infiltrazione che da quel momento in poi la associazione mafiosa, proiezione delle ‘ndrine calabresi della cittadina di Cutro, perseguiva. Almeno fino a  quando è stata smantellata dalla Direzione distrettuale antimafia di Bologna. Una strategia di infiltrazione nei lavori di ricostruzione in cui secondo l’inchiesta dei magistrati di Bologna, è coinvolta anche la casa madre calabrese che fa capo a Nicolino Grande Aracri da tempo in carcere. Ma in cui vengono coinvolte anche le imprese edili più importanti del territorio emiliano. Da quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare, inoltre, il clan Grande Aracri sarebbe riuscito ad affiancarsi a tre ex carabinieri in congedo e tre poliziotti. Le talpe in divisa avrebbero svolto un ruolo fondamentale contribuendo al rafforzamento, alla conservazione e alla realizzazione degli interessi dell'associazione mafiosa. Tra i destinatari dell'ordinanza di custodia anche Domenico Grande Aracri, avvocato del foro di Crotone e fratello di Nicolino. Domenico sarebbe stato il punto di riferimento per la gestione economica del patrimonio dell'organizzazione. L'indagato avrebbe si sarebbe, per l'accusa, reso responsabile del trasporto illegale di un detonatore da guerra per esplosivo. Nell'inchiesta 'Aemilia'  sono stati disposti sequestri di beni per 100 milioni. In particolare è stato sequestrato un intero quartiere, composto da circa 200 appartamenti nel Parmense. 

ALESSANDRA BEVILACQUA 

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