Secondo gli inquirenti, e adesso anche secondo il gup, l’ex Sindaco Giorgi e l’Assessore all’Ambiente Murdaca avrebbero favorito, tramite le condotte amministrative, le cosche operanti sul territorio, assegnando abusivamente gli appalti secondo un criterio proporzionale relativo all’importo dei lavori da eseguire ed all’importanza della cosca nella gerarchia criminale. Secondo la Dda, inoltre, Sebastiano Giorgi era un sindaco eletto con il consenso e l’appoggio delle cosche e quindi referente politico e amministrativo cui le cosche si rivolgevano per assecondare le loro necessità in materia di appalti e lavori pubblici.
L’operazione “Inganno” ha inoltre, monitorato la gestione dell’area mercatale durante la festa della Madonna della Montagna al Santuario di Polsi, e secondo l’autorità giudiziaria quest’ area era controllata da Francesco Stangio, alias Ciccio Boutique, che avrebbe assegnato le concessioni secondo il pagamento di una quota alla cosca di ‘ndrangheta. “Ciccio Boutique” inoltre, per i magistrati sarebbe stato il tramite essenziale per il condizionamento elettorale in occasione della candidatura alle elezioni regionali dell’ex Sindaco Giorgi nella lista ”Libertà Autonomia – Noi Sud” a sostegno della coalizione di centrodestra.
A Locri invece, è in corso in ordinario il troncone del processo che vede imputata Rosy Canale, l’ex attivista antimafia che per la Procura avrebbe utilizzato parte dei finanziamenti elargiti dal Ministero della Gioventù, dalla Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria, dall’Ufficio Territoriale del Governo di Reggio Calabria e dalla Fondazione “Enel Cuore”, per scopi privati come il presunto acquisto di un’autovettura, borse griffate e arredamento per la propria abitazione. La Canale infatti, presidente del “Movimento delle Donne di San Luca” aveva avuto in gestione l’ex immobile dei “Gambazza” inaugurato nel 2009 come ludoteca, ma che per la Procura non sarebbe mai entrata in funzione. Finita in un primo momento agli arresti domiciliari, il 31 dicembre del 2013 la Canale era stata scarcerata dal Tribunale del Riesame di Reggio Calabria.
(A.P.)