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11:54:00 - 05 FEBBRAIO 2015

IL CASO DEL ROCCELLESE CO. CO.CO. OBBLIGATO A CHIEDERE IL TRASFERIMENTO

IL CASO DEL ROCCELLESE CO. CO.CO. OBBLIGATO A CHIEDERE IL TRASFERIMENTO -

Un caso arrivato fino alla Corte Europea per i diritti dell’ uomo, quello di Vincenzo Minnici, 62 istruttore amministrativo in un Istituto scolastico di Roccella Ionica. Un caso, il suo, balzato al centro dell’ attenzione mediatica locale, per le innumerevoli denunce, da lui svolte per presunti abusi e violazioni di legge, in merito ad un trasferimento del luogo di lavoro. Torniamo a parlarne, perché, quattro anni dopo e una pila di esposti e querele, nonché di attese è, ancora, in attesa di risposta. Un trasferimento ingiusto, il suo, che Minnici, non accetta e denuncia: dopo 14 anni di lavoro di contratto annuale Co.Co.Co. nel 2011, è costretto a  presentare la domanda, pena, trasferimento d’ ufficio. Ad obbligarlo, denuncia Minnici, sarebbe stato, proprio, l’ Ufficio IX- Ambito Territoriale di Reggio Calabria. A nulla sarebbero valse le proteste dell’ uomo, che dalla sua avrebbe anche, il beneficio della legge 104, richiesta per l’ anziana madre; Minnici è stato comunque trasferito, in un altro Istituto scolastico della cittadinanza, senza però che fosse rescisso il suo precedente contratto. Ma l' uomo, non ci sta’ e protesta,  lamentando, trattamenti disuguali da parte dei funzionari del Ministero Italiano Mobilità e Ricerca. Sentiti, anche i pareri favorevoli espressi da esperti in materia, trattandosi di un lavoratore Co.Co.Co  con contratto (chiaramente) a tempo determinato, Minniti, non avrebbe dovuto, neanche, presentare domanda di mobilità. Tutto chiaro allora, almeno sulla carta, ma preso atto, che la domanda è stata presentata e che nemmeno la protesta in catene sembra aver funzionato, Vincenzo non si arrende, e a quattro anni dall’ inizio della vicenda,  chiede ancora, una verifica capillare di tutte le denunce presentate, rimaste, ad oggi, vane.

Piera Galluzzo

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