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16:40:00 - 05 FEBBRAIO 2015

OPERAZIONE TNT 2: AL COMANDO DELLA COSCA C'ERA LA FIGLIA DEL BOSS DETENUTO

OPERAZIONE TNT 2: AL COMANDO DELLA COSCA C'ERA LA FIGLIA DEL BOSS DETENUTO -

L'operazione condotta oggi dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, con l'arresto di otto presunti affiliati alla cosca Franco, conferma, secondo gli investigatori, il ruolo delle donne in seno all'organizzazione. Tra gli arrestati figura infatti Giuseppa Franco, figlia del capocosca Michele nonché moglie di Consolato Carmelo Murina - adesso ritenuto il reggente della 'ndrina - che nel periodo oggetto delle indagini, il 2012-2013, secondo l'accusa, reggeva e gestiva direttamente le attività illecite della famiglia visto che padre e marito erano detenuti.
Era a lei, infatti, che Massimo Piccolo e Massimo Murina, quest'ultimo cugino di primo grado di Consolato Carmelo Murina - arrestati oggi - consegnavano i proventi dell'attività di spaccio che loro stessi, nel corso delle intercettazioni, definivano "i soldi della 'ndrangheta". Le microspie dei carabinieri hanno intercettato un colloquio tra i due uomini dai quali emerge un versamento di 12 mila euro.
La donna aveva anche offerto a Massimo Murina la gestione dello spaccio dell'eroina e dello sfruttamento della prostituzione, "business", però, rifiutati dall'uomo che riteneva l'eroina troppo pericolosa e lo sfruttamento della prostituzione un affare "infamante". "Questo è pericoloso - dice intercettato - gli ho detto io non mi parlate affatto no di puttane, gli ho detto io solo di erba mi dovete parlare". Dalle intercettazioni emerge anche l'insofferenza di Murina per dover prendere ordini da Pina Franco alla quale, comunque, in quel periodo, riconosceva un ruolo apicale.
Ed era sempre a Pina Franco che si relazionava colui che gli investigatori indicano come il volto imprenditoriale della cosca, Filippo Gironda, un imprenditore edile, hanno sostenuto gli investigatori, "pienamente inserito nelle dinamiche criminali dell'organizzazione mafiosa" che "si adopera al fine di rafforzarne il prestigio fornendo alla stessa supporto economico e logistico". Le intercettazioni, per i carabinieri, hanno rivelato un rapporto di subordinazione di Gironda nei confronti di Pina Franco. Gironda era già stato indagato nell'operazione "Saggezza" nel corso della quale sarebbe emersa la sua partecipazione ad un summit di mafia per decidere la spartizione di affari.
A Gironda, i carabinieri, su disposizione della Dda reggina, stamani hanno sequestrato beni per 10 milioni di euro: un'impresa edile, quote di un'altra società, una villa di 12 vani, tre appartamenti quattro terreni ed una dozzina tra auto, moto e mezzi d'opera.

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