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11:40:11 - 06 FEBBRAIO 2015

OPERAZIONE "TNT 2": ESPLOSIVO DI 'LAURA C' PER ESTORSIONI E ATTENTATI

OPERAZIONE "TNT 2": ESPLOSIVO DI 'LAURA C' PER ESTORSIONI E ATTENTATI -

Pestati a sangue nel rione Pellaro di Reggio Calabria dinanzi a decine di persone, senza che nessuno intervenisse. Un'aggressione dalla quale i carabinieri del Comando provinciale hanno ricostruito la vicenda del furto di tritolo compiuto ai danni della cosca Franco, che l'aveva prelevato dalle stive della nave 'Laura C.' affondata nell'estate del 1942 da un sommergibile quindici miglia a sud del porto di Reggio Calabria, che ieri ha portato all'operazione "Tnt 2" con l'arresto di 8 persone. Sono alcuni dei particolari emersi nel corso della conferenza stampa che ha fatto seguito agli arresti di ieri mattina. Da quanto reso noto Domenico Demetrio Battaglia e Damiano Roberto Berlingieri furono aggrediti da Giuseppe Franco, fratello di Michele, boss dell'omonima cosca, e dall'imprenditore edile Filippo Gironda, appartenente ad una famiglia di costruttori molto noti.  La ragione di tale aggressione sarebbe legata al ritrovamento in un luogo nella disponibilità di Battaglia di due chili di tritolo: lo stesso, come è stato accertato, di quello affondato con la Laura C. Un esplosivo ancora integro distribuito dalla 'ndrangheta a cosche amiche per commettere attentati a beni e persone. Secondo gli inquirenti, l'esplosivo detenuto da Battaglia e Bellingeri era servito per porre in essere attentati nella zona sud di Reggio a fini estorsivi.  Tra gli arrestati figura anche Giuseppa Franco, figlia del capocosca Michele nonché moglie di Consolato Carmelo Murina, adesso ritenuto il reggente della 'ndrina, che nel periodo oggetto delle indagini, il 2012-2013, secondo l'accusa, reggeva e gestiva direttamente le attività illecite della famiglia visto che padre e marito erano detenuti. Era a lei, infatti, che, secondo gli inquirenti, venivano consegnati i proventi dell'attività di spaccio che loro stessi, nel corso delle intercettazioni, definivano "i soldi della 'ndrangheta". Le microspie dei carabinieri hanno intercettato un colloquio tra i due uomini dai quali emerge un versamento di 12 mila euro. La donna aveva anche offerto a Massimo Murina la gestione dello spaccio dell'eroina e dello sfruttamento della prostituzione, "business", però, rifiutati dall'uomo che riteneva l'eroina troppo pericolosa e lo sfruttamento della prostituzione un affare "infamante". 

ALESSANDRA BEVILACQUA 

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