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12:24:00 - 07 FEBBRAIO 2015

LA SALUTE E' UGUALE PER TUTTI. NON IN CALABRIA, NON PER LE DONNE

LA SALUTE E' UGUALE PER TUTTI. NON IN CALABRIA, NON PER LE DONNE  -

La malattia è donna, e purtroppo in Calabria un po’ di più. Se il detto “prevenire è meglio che curare” è il principio cardine su cui fondare una corretta educazione alla salute, da noi è proprio dalle fondamenta che l’edificio non regge. Le donne calabresi, le nostre mamme, le nostre figlie, le nostre compagne, sono più esposte al rischio di ammalarsi tumore, perché non tutelate, non protette. Il software della Regione Calabria che si occupa dei  programmi di screening oncologico, ovvero esami specifici condotti su una fascia della popolazione allo scopo di individuare una malattia o i suoi precursori, è in tilt. Il nuovo programma informatico da circa un anno non funziona correttamente creando disguidi vari, tra cui il più grave il fatto che le donne che dovrebbero sottoporsi a questi esami molto spesso non vengono contattate.

 E purtroppo non dobbiamo ricordarvelo che una malattia individuata tardi può essere una malattia che non lascia scampo. 

Tutte quelle visite necessarie a diagnosticare malattie gravi quali il carcinoma alla mammella, all’utero, al colon non vengono più condotte in modo massiccio e mirato con un calo degli screening di circa  il 40%.

 Un costo in termine di vite e non solo, il programma informatico, che mai ha funzionato correttamente, è costato alle tasche della Regione un milione di euro.

 Nei prossimi giorni è stato convocato al dipartimento della salute un incontro tra i vertici regionali e i responsabili delle Asp per trovare una soluzione a questo grave problema.

 Prevenzione, anche prevenzione è donna.

ANNA LAURA TRINGALI 

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