<<‘Centro cuore’ degli Ospedali riuniti di Reggio: l’indignazione ad orologeria. In una società cloroformizzata come la nostra, ci si accorge dello spreco di denaro pubblico solo dopo l’intervento delle giurisdizioni. La politica nostrana e una parte della società organizzata, purtroppo, si accorgono che per questa struttura sanitaria d’eccellenza è stato prodotto un vero e proprio danno erariale. Tutti al traino della magistratura contabile, come se fossero improvvisamente sbarcati sul mondo fiabesco di Lewis Carroll e si meravigliano delle realtà, dimenticando le pretestuose pregresse difese politico- corporative che non hanno per nulla inciso sul risultato finale. La triste realtà, purtroppo, ci mette davanti ad una struttura inaugurata e rimasta chiusa, inutilizzata, tanti soldi pubblici sprecati e, adesso, fiumi di lacrime di coccodrillo>>.
Nel dibattito sulla vicenda della struttura sanitaria d’eccellenza, che in questi giorni ha raggiunto toni molti aspri, interviene il presidente della Provincia di Reggio, Giuseppe Raffa, il quale ricorda come i suoi dubbi del passato ( assieme a quelli di pochi altri esponenti politici) siano rimasti inascoltati e, in alcuni casi, giudicati strumento di lotta politica.
<< Da medico e amministratore ho fatto, prima, una battaglia contro quella manifestazione d’interesse – dice Raffa - che avrebbe dato vita ad una commistione pubblico –privato, denunciando, poi, i ritardi che oggi confermano un grande esborso di danaro per il leasing delle attrezzature sanitarie.
In quella circostanza, come si ricorderà – evidenzia il Presidente della Provincia -, avevo lanciato la proposta di convenzionare il Centro con altre realtà similari, al fine di garantire l’avvio dell’attività sanitaria. Pochi, però, nel tempo, si sono accorti della mia battaglia, mentre oggi assistiamo ad un bombardamento di dichiarazioni, di comunicati stampa, tesi, forse, a negare i silenzi del passato ( probabilmente poco disinteressati) sulla programmazione futura di un centro sanitario d’eccellenza che, nel disinteresse prevalente, è diventato una delle tanti cattedrali nel deserto di una provincia in cui l’opinione pubblica è storicamente condizionata dalle strategie comunicative messe in atto dai gruppi di potere che tagliano trasversalmente la società. Ora, sulla base dell’azione puntuale della Guardia di Finanza, non sono pochi quanti si stracciano le vesti. Fino ad oggi gli unici che, di fatto, si sono accorti dello “scandalo” sono stati i cittadini affetti da patologie cardiache i quali, nell’indifferenza generale, sono stati costretti ad affidarsi ai viaggi della speranza con enormi sacrifici familiari e spreco di risorse pubbliche. Ai cittadini non può essere negato il diritto di sapere per quale arcano interesse il “centro cuore” non è mai entrato in funzione. Identica sorte, purtroppo, sembra profilarsi per la PET, ultimata e mai entrata in funzione. E tutto questo, mentre i nostri ammalati – termina Giuseppe Raffa- sono costretti a sobbarcarsi grandi sacrifici per raggiungere altri centri lontani centinaia di chilometri dalla città dello Stretto Il danno economico non è certo di poco conto per le disastrate casse della sanità calabrese, tuttavia incalcolabile rimane quello all’immagine della nostra terra sempre più sporcata dall’irresponsabilità di una classe dirigente e burocratica che al raggiungimento del bene comune antepone l’interesse personale e di parte>>.