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21:53:00 - 15 FEBBRAIO 2015

ALLA MADONNA DELLO SCOGLIO UNA XXIII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO DA NON DIMENTICARE

L'EVANGELIZZAZIONE DI FRATEL COSIMO SPIEGA L'IMPORTANZA DELLA TRANSUSTANZIAZIONE

ALLA MADONNA DELLO SCOGLIO UNA XXIII GIORNATA MONDIALE DEL MALATO DA NON DIMENTICARE -

Migliaia di persone sono affluite, l’undici febbraio scorso, a Santa Domenica di Placanica per celebrare, come ogni anno in tale data, la giornata mondiale del malato, istituita dal santo papa Giovanni Paolo II°, e giunta, quest’anno, alla XXIII edizione. Molto intenso il programma liturgico, che già dal tardo pomeriggio del dieci febbraio è iniziato con il santo Rosario, la fiaccolata mariana e la solenne concelebrazione eucaristica presieduta, così come l’undici febbraio, dal vicario diocesano, monsignor Femia, essendo il Vescovo della Diocesi di Locri – Gerace, monsignor Oliva, in terra santa. Nel primo pomeriggio della XXIII giornata mondiale del malato erano tanti i pellegrini convenuti, da varie regioni italiane, nonostante il freddo e le tante limitazioni agli spostamenti, derivanti dalle abbondanti nevicate che hanno determinato diversi blocchi di alcune strade, in varie aree del Paese. Proprio Fratel Cosimo Fragomeni, fondatore dell’opera Madonna dello Scoglio, ha “aperto” l’incontro di preghiera pomeridiano, con una evangelizzazione ricca di significati profondi e di alti contenuti spirituali. Con la sua grande semplicità ed eloquenza, sicuramente frutto di doni divini, l’umile mistico locrideo, ha tratto spunto dal passo del Vangelo trattante “Le nozze di Cana”. Dopo aver letto il brano specifico, ha detto: “Lo scopo della presenza di Gesù, e della sua SS. Madre, non è assai difficile da capire. Gesù Cristo, se vogliamo, si degnò di andare alle nozze di Cana, potremmo dire per due motivi: primo, per onorare e santificare il matrimonio, e secondo motivo, per elevare il matrimonio alla dignità di Sacramento, e allo stesso tempo mostrare a tutta la chiesa e al mondo intero che, senza la presenza del Figlio di Dio e della sua Madre SS., non ci sono nozze sante e gradite a Dio.” Evangelizzando la folla, composta e silenziosa, radunatasi nella chiesa sotto il piazzale antistante lo Scoglio dove è apparsa la Madonna (la prima volta l’undici maggio 1968), l’uomo di fede ha aggiunto:  “Nel partecipare alla festa nuziale, il Signore Gesù e la Madonna, hanno dimostrato con la loro presenza, che la famiglia è santa. Apro qui una parentesi: con il sacramento del matrimonio, la famiglia è santa, perché benedetta e santificata dal Signore, per cui da entrambi i coniugi, cioè marito e moglie, il sacramento del matrimonio, per nessuna ragione al mondo, mai deve essere tradito. Fratelli e sorelle, in quella solenne celebrazione matrimoniale, santificata dalla loro presenza, è assolutamente inconcepibile, che Gesù e la Vergine Maria, siano passati inosservati. E Come sempre, la Vergine SS., incurante, possiamo dire, di se stessa, prestava attenzione a tutto, desiderosa di fare del bene agli altri. Ella, ha capito forse, anche senza che nessuno gliela comunicasse, la situazione imbarazzante, e cioè: che era finito il vino. Che vergogna, per i padroni di casa, e quanto grande sarebbe stata la delusione, quando si fosse saputo che era venuto a mancare il vino, non è vero? Questo però, non è accaduto, perché, come dice San Bernardino da Siena, il cuore della Vergine Maria, non avrebbe potuto non vedere una necessità, un dolore e anche senza essere pregata. Lei interviene subito, e che cosa fa?  Lo fa presente a Gesù: non hanno più vino. Quindi, chiede a Gesù un miracolo, per togliere dall’imbarazzo questi umili sposi: fate quello che vi dirà. Ed ecco l’acqua trasformata in vino. A proposito, qui possiamo notare una cosa: la stessa frase rivolta dalla Madonna ai servi, “fate quello che vi dirà”, la troviamo identica nell’Antico Testamento, al c. 41 v. 55 del Libro della Genesi, quando il popolo d’Egitto ebbe fame, e il faraone disse al popolo: “andate da Giuseppe e fate quello che vi dirà”. Con questo riferimento voglio farvi notare, come la Sacra Scrittura è tutta collegata, cioè, l’Antico e il Nuovo Testamento. Senza dubbio, la Madonna se vogliamo, aveva interpretato tutto con saggezza, e certamente considerò che la divina Provvidenza, aveva permesso la mancanza del vino, e sapete perché[MS1] ? Per dare al suo Figlio Gesù, l’occasione propizia di manifestare la sua divinità, con un miracolo. Miei cari fratelli e sorelle nel Signore, oltre la mediazione materna della Vergine SS., che ottiene da Gesù, l’aiuto in una necessità urgente, come quella del vino mancante alle nozze di Cana, noi cattolici possiamo dire di vedere, in questo segno un’allusione, al potere che Gesù Cristo ha, di trasformare il vino nel suo sangue, durante la celebrazione Eucaristica. Riflettiamoci seriamente, su questo potere di Gesù Cristo, che trasforma una cosa in una specie diversa, e allo stesso tempo pensa, alla delicata preoccupazione della Vergine Maria, che presenta a Lui una necessità. Miei cari fratelli e sorelle, come hanno fatto gli sposi di Cana in Galilea, invitiamo anche noi Gesù e sua Madre, perché facciano parte della nostra vita, sia nei momenti ordinari, che in quelli straordinari. Quando siamo preoccupati, quando non avvertiamo più la gioia, e non siamo più motivati per comprendere, servire ed essere solidali, ricorriamo alla Vergine Maria. Ella, ci aiuterà a scoprire il vino, che sta per finire, ci motiverà per accostarci alla SS. Eucaristia, e dirà al suo Figlio Gesù: sta per finire il vino.” Concludendo, Fratel Cosimo ha espresso: “A noi invece dirà: fate quello che mio Figlio vi dirà. E se lo facciamo, Gesù Cristo trasformerà la nostra vita, così come ha trasformato l’acqua in vino, e ci darà forza e coraggio, per proseguire il cammino, verso la Patria eterna.” Dopo la sua evangelizzazione e la solenne concelebrazione eucaristica, c’è stato un momento in cui i sacerdoti, che il 10 e 11 febbraio hanno confessato centinaia di persone,  hanno effettuato l’unzione degli infermi. Poi si è svolta la processione con il Santissimo Sacramento, la preghiera d’intercessione di Fratel Cosimo, per tutti gli ammalati e i sofferenti, alla presenza dell’ostia divina, la benedizione eucaristica e la processione mariana conclusiva. Si ha già notizia di conversioni spirituali e di grazie fisiche e materiali, ottenute da diverse persone, l’undici febbraio. Il prossimo appuntamento particolare di preghiera, a lato dei consueti di ogni mercoledì, sabato e domenica pomeriggio, si svolgerà il sabato 7 marzo e sarà, come sempre,  presieduto dal vescovo Oliva.

 


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