12:01:00 - 18 FEBBRAIO 2015

LOTTA AI CLAN: NOVITA' SU INTERCETTAZIONI, SCIOGLIMENTI E INTERDITTIVE

La lotta ai clan deve essere mirata e non deve ledere il voto popolare o devastare l'economia sana. Sembra essere questa la nuova linea della guerra alla ndrangheta. La presidente della commissione antimafia Rosy Bindi starebbe, infatti, pensando ad un approccio alternativo. Lo scioglimento dei comuni in odor di mafia e le interdittive non bastano più. In particolare la Bindi avrebbe sostenuto che "le interdittive antimafia sono uno strumento statico, mentre la lotta alla mafia ha bisogno di film, a volte anche  di una sceneggiatura vera e propria". Motivo che avrebbe spinto la presidente della Commissione a pensare di fare affiancare da un "tutor" le aziende sospettate di essere in mano ai clan. Il tutto tutelando i lavoratori e salvaguardando gli appalti aggiudicati. Basta desertificare le aziende, insomma, la lotta alla criminalità organizzata in futuro passerà per una sorta di bonifica mirata. Sempre restando in ambito novità del sistema giustizia è di pochissime ore fa la notizia della proposta di modifica del regime delle intercettazioni. In sostanza secondo le nuove direttive si andrebbe a valorizzare, da un lato, questo speciale mezzo di ricerca della prova, e ponendo fine, dall'altro, ad ogni forma di possibile uso abusivo, attraverso l'incremento delle garanzie difensive e il rafforzamento della tutela della riservatezza. A darne informazione è il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, illustrando le conclusioni cui è giunta la Commissione per la revisione della normativa antimafia. "Abbiamo provveduto, ha aggiunto Gratteri, a modulare una nuova fattispecie incriminatrice diretta a sanzionare la pubblicazione arbitraria di intercettazioni, allo scopo di introdurre un deterrente all'illegittima divulgazione di stralci a contenuto diffamatorio estranei al tema delle indagini e del processo". 

ALESSANDRA BEVILACQUA

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