11:57:00 - 20 FEBBRAIO 2015

IL CAMPANELLA CHIUDE IL 2 MARZO E DAL MESE PROSSIMO, STOP A FARMACI E REAGENTI

E’ stata soprannominata ‘litania senza fine’, quella della struttura sanitaria catanzarese, Campanella.  Il centro per la Cura e la Ricerca del cancro di Germaneto, chiuderà i battenti, il 2 marzo; data in cui l’ Ospedale smetterà di prestare attività assistenziale, ricoveri e prestazioni ambulatoriali. A deciderlo, un decreto a firma del Presidente della fondazione Campanella, Paolo Falzea, e dal direttore, Mario Martina. Nel decreto, vi è specificato che la chiusura ormai, è cosa certa a meno che, non venga individuata una soluzione alternativa nella cittadina catanzarese entro lo scadere dei termini; dopo il ritiro dell’ emendamento ‘SalvaCampanella’ e il decreto mille proroghe che, avrebbe consentito, con un milione di euro, in pochi mesi di trovare una soluzione. Ma ora, se tale, suddetta soluzione, non dovesse essere trovata, che fine faranno i pazienti? E’ l’interrogativo che i dirigenti medici della fondazione avanzano, ora che la notizia della sospensione delle unità operative di oncologia medica, Counselling genetico, Gastroenterologia, Ginecologia, Chirurgia toracica oncologica, Chirurgia plastica oncologica, Anestesia è arrivata. Nel decreto è scritto, anche, di fare obbligo, ai responsabili di reparto di rappresentare alla Direzione sanitaria della fondazione tutte le problematicità connesse alla sospensione delle cure , per evitare l’ interruzione di attività già programmate e non rinviabili, come le chemioterapie, visite di controllo a pazienti già operati, che dovranno essere assicurate fino alla presa in carico dei pazienti in altra struttura sanitaria. Intanto però, a Germaneto le case farmaceutiche e i maggiori creditori dichiarano, che a partire dal mese prossimo non saranno più forniti farmaci e reagenti, in attesa di un piano di pagamento dei debiti con indicazione di tempi certi. Una situazione difficilissima, per la fondazione Campanella su cui pesa, anche, un’ istanza di fallimento della Procura di Catanzaro.

Piera Galluzzo

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