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12:26:00 - 21 FEBBRAIO 2015

SI FINGEVA CUGINO DI PIETRO GRASSO, CHIESTI 12 ANNI DI CARCERE

SI FINGEVA CUGINO DI PIETRO GRASSO, CHIESTI 12 ANNI DI CARCERE -

Il pubblico ministero di Reggio Calabria, Angelo Gaglioti, ha richiesto 12 anni di reclusione nei confronti di Pietro Desiderio Grasso – appartenente al Corpo della Polizia Municipale di Reggio Calabria – imputato davanti al Gup per i reati di truffa, falso, millantato credito e peculato.

Grasso verrà arrestato dalla Guardia di Finanza nello scorso luglio e opterà per il giudizio abbreviato. La vicenda, avviata nel mese di ottobre del 2013, è emersa a seguito di denunce presentate, presso la Squadra Mobile di Reggio Calabria, da due vittime dell'uomo.

Grasso, prospettando con raggiri ed artifici la concreta possibilità di garantire un posto di lavoro pubblico (sia al figlio di una delle vittime che all'altro denunciante) nonchè millantando rapporti di conoscenza con politici locali ed esponenti delle istituzioni pubbliche e legami di parentele con il Presidente del Senato Pietro Grasso, suo omonimo, li induceva in errore circa la buona riuscita delle relative assunzioni, facendosi così consegnare ingenti somme di denaro (33.000 euro e 15.000 euro), senza che poi conseguissero effettivamente le assunzioni predette. Le dichiarazioni rese dalle persone offese in sede di denuncia sarebbero state, poi, ampiamente suffragate dalla precisa attività di riscontro effettuata da personale di questa Squadra Mobile.

I Finanzieri hanno inoltre constatato che, per svolgere le proprie attività illecite, Pietro Grasso non avrebbe esitato ad utilizzare anche le autovetture di servizio di proprietà del Corpo di Polizia Municipale. Inoltre sarebbe stato rilevato un caso di rivelazione di segreto d'ufficio, allorquando il Grasso ha informato un suo amico circa l'esistenza di un esposto anonimo pervenuto presso il Comando di Polizia Municipale di Reggio Calabria in relazione a presunti lavori edilizi abusivi in corso. Tali ultime condotte hanno comportato anche la contestazione dei gravi delitti di peculato e rivelazione di segreto d'ufficio.

Dalla ricostruzione effettuata dalle Fiamme Gialle, le somme intascate da Grasso Pietro Desiderio dal 2010 al momento della scoperta delle condotte si aggirerebbero a circa 500.000 euro.

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