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17:48:00 - 21 FEBBRAIO 2015

Sanità: Epatologia di Catanzaro punto riferimento

Sanità: Epatologia di Catanzaro punto riferimento -

"Mi è stato detto che sono stato il primo trapiantato calabrese di fegato del 2015. Posso solo dire che mi sento molto fortunato, voluto bene da Dio e grato a quanti mi hanno ridato salute e speranza". E' commosso, e non lo nasconde, O.S., di 44 anni, originario di un centro del vibonese. Poco più di un mese addietro ha subito il trapianto di fegato al Policlinico Umberto I di Roma, grazie alla convenzione con la Regione Calabria, e adesso può guardare con maggiore fiducia al futuro.
Siamo nel reparto di Epatologia del Policlinico Mater Domini di Catanzaro, riferimento calabrese pre-post trapianto epatico dove O.S. è tornato da qualche giorno. "E' desiderio mio e della mia famiglia - aggiunge - dare per questo testimonianza che anche in Calabria vi è un'ottima struttura ospedaliera come questa, un reparto specialistico molto utile e che non si può assolutamente perdere, con ottimi medici ed infermieri che prestano il loro lavoro con serietà e professionalità. Persone che manifestano umanità e familiarità, nei confronti dei malati, facendoli sentire nonostante tutto a casa loro, come in una grande famiglia. Per esperienza personale posso dire che in questo reparto si prendono in carico il malato e lo seguono, confrontandosi anche con diversi Centri specializzati d'Italia, ascoltando le preoccupazioni dei familiari, e facendo nascere la speranza nel profondo del cuore di chi è gravemente malato, cioè quel che serve per continuare a vivere".
La storia di O.S. inizia il 26 giugno del 2014 quando varca, per la prima volta, la soglia dell'Unità operativa di Epatologia del Policlinico Universitario "Mater Domini" a causa di un'insufficienza epatica in fase grave e avanzata. "Qui ho scoperto - racconta - una squadra di medici specializzati e competenti, che mi hanno sottoposto a numerosi esami, ordinato diverse cure ed una dieta specifica; un reparto importante per la mia sopravvivenza, che mi ha preso sotto cura facendomi sentire sempre più forte. A poco a poco le condizioni sono migliorate grazie ai diversi ricoveri in reparto ed ai numerosi controlli ai quali sono stato sottoposto. Ero affetto da una malattia del fegato, una cirrosi epatica scompensata e con obesità. La conseguenza era una sopravvivenza difficile, con la paura che cresceva con il passare dei giorni, ma i medici continuavano, con pazienza, a curarmi e ad eseguire tutti gli accertamenti e le prestazioni in grado di condurmi nelle condizioni di essere inserito almeno nella lista per il trapianto di fegato".
La speranza per O.S. e per la sua famiglia, che gli è stata sempre accanto, si accende il 26 novembre scorso, giorno in cui entra in lista per il trapianto. "Pensavamo che il periodo di attesa sarebbe stato lungo - dice - ma all'inizio del nuovo anno, la sera del 14 gennaio scorso, arriva, inaspettata, la telefonata che ci preavvisa della possibilità del trapianto in presenza di una donazione compatibile. Alle 20 si parte con destinazione Roma, Policlinico Umberto primo. Ore 2,30 di notte, esecuzione di prelievi, lastra toracica e Ecg dopo la preparazione di Catanzaro".
Alle ore 7 del 15 gennaio il paziente entra in sala operatoria, dove ad attenderlo c'è l'equipe del prof. Pasquale Berloco. Il resto lo racconta lui stesso. "Dopo 28 giorni - dice - sono rientrato in Calabria. Un periodo delicato, contrassegnato dai controlli post-trapianto nell'Epatologia di Germaneto. Da me e dalla mia famiglia un grande grazie, per primo, a chi con un atto d'amore ha donato l'organo. Parole di gratitudine anche per il prof. Berloco e la sua equipe. E per il personale medico e infermieristico dell'Epatologia di Catanzaro, un reparto che deve rimanere punto di riferimento per tante persone come me".

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