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19:49:00 - 03 MARZO 2015

Minacce a Gratteri-Lombardo: trovato morto autore chiamate. Esclusi segni di violenza, si sospetta malore. Disposta autopsia

Minacce a Gratteri-Lombardo: trovato morto autore chiamate. Esclusi segni di violenza, si sospetta malore. Disposta autopsia  -


Lo hanno trovato riverso a terra, nel suo appartamento, ormai privo di vita, forse stroncato da un malore. E' morto così Francesco Gennaro Triolo, l'operaio di 47 anni denunciato poco più di un mese fa quale autore delle telefonate di minacce indirizzate al pm della Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo e dell'aggiunto Nicola Gratteri. Una morte che, con ogni probabilità, lascerà senza risposte gli inquietanti interrogativi aperti dalla vicenda giudiziaria che lo aveva visto protagonista. A scoprire il cadavere sono stati i vigili del fuoco chiamati dalla sorella di Triolo, allarmata perché il congiunto non le apriva la porta. Subito dopo sono arrivati gli agenti delle volanti e gli investigatori della squadra mobile con il medico legale. Un primo esame esterno ha escluso la presenza di segni di violenza lasciando aperta la pista del decesso per cause naturali. La Procura di Reggio Calabria, tuttavia, per fugare ogni dubbio sulle cause, ha disposto l'autopsia e gli esami tossicologici, anche se da un primo controllo pare improbabile anche l'avvelenamento. Il dubbio che in queste settimane gli investigatori hanno cercato di dipanare è stato se Triolo fosse solo un mitomane oppure se fosse stato convinto da qualcuno a fare le telefonate di minacce. In tutto una decina nell'arco di tre mesi, da novembre fino alla fine di gennaio, quando è stato denunciato alla Procura di Catanzaro dai finanzieri del Gico che avevano iniziato ad indagare dal momento in cui al centralino delle fiamme gialle era giunta la prima telefonata - alcune sono arrivate anche ai carabinieri - in cui un anonimo minacciava pesantemente Lombardo ed in un caso Gratteri. "Siamo pronti a uccidere Lombardo al parco Caserta", "c'e' una bomba al parco Caserta per il giudice Lombardo", sono state alcune delle frasi. Ad incastrare Triolo sono state le telecamere piazzate dal Gico vicino ad alcune cabine telefoniche. Ma perché lo faceva? Per il fratello Giuseppe, Gennaro era solo una "persona sofferente psicologicamente". Ma a far venire qualche dubbio agli investigatori è stata la circostanza che Gennaro Triolo era stato in contatto con soggetti ritenuti contigui a cosche di 'ndrangheta, anche se non era mai finito in indagini della Procura. Inoltre lo stesso Giuseppe era stato accusato, ma poi assolto, di avere rivolto minacce telefoniche ad un magistrato. In quel caso si trattava del procuratore generale di Reggio Calabria Salvatore Di Landro ed il periodo era il 2010, l'anno delle bombe alla Procura generale reggina ed alla casa dello stesso Di Landro. Il sospetto degli investigatori, in definitiva, è che Triolo potesse essere stato indotto da qualcuno a fare il latore delle minacce. Sospetto che adesso, con la morte di Triolo, probabilmente è destinato a rimanere tale.

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