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13:07:00 - 05 MARZO 2015

CALIPARI: A 10 ANNI DALL' AGGUATO LE CIRCOSTANZE SONO ANCORA 'DA CHIARIRE'

CALIPARI: A 10 ANNI DALL' AGGUATO LE CIRCOSTANZE SONO ANCORA 'DA CHIARIRE' -

Si è tenuta ieri mattina a Reggio Calabria, la commemorazione del decennale della morte del Funzionario Nicola Calipari. La vedova Rosa Maria Villecco Calipari e i due figli della coppia, Silvia e Filippo, sono stati ricevuti al Quirinale dal Presidente della Repubblica- Sergio Mattarella. ‘Il sacrificio di Nicola, è rimasto indelebile nella nostra mente , scrive in un messaggio il Premier- Matteo Renzi. Un servitore dello Stato, un uomo delle istituzioni che svolgeva il proprio lavoro con un impegno civile incommensurabile e con straordinaria generosità’- scrive il Premier.  Sono passati 10 anni dalla morte dell’ agente del Sismi, ucciso in Iraq nel 2005, un Dirigente della Polizia di Stato che perse la vita nell’ auto in cui viaggiava la giornalista Giuliana Sgrena e l’ autista, Andrea Carpani. L’ autovettura era diretta all’ aeroporto di Bagdad, quando fu travolta da una raffica di proiettili. Calipari, fece scudo con il suo corpo alla Sgrena, rimanendo così ucciso da una pallottola alla testa. Era stata appena rilasciata, la reporter del Manifesto, sequestrata il 4 febbraio da un gruppo di jihadisti iracheni, proprio grazie ad una lunga trattativa condotta dallo stesso Calipari. E’ morto così il funzionario di origini reggine, in quella strada che veniva considerata ad alto rischio e che quel giorno attendeva il passaggio dell’ allora ambasciatore americano in Iraq, John Negroponte.  A sparare fu Mario Lozano, addetto alla mitragliatrice della 42^ divisione della New York Army National Guard. Dieci anni dopo quella strage, le circostanze rimangono ancora da chiarire: la versione italiana e quella americana, infatti, non combaciano sull’ accaduto. Non si sarebbe trattato di un posto di blocco, secondo il racconto della giornalista sopravvissuta all’ agguato e la pattuglia dei soldati, non avrebbe intimato l’alt né segnalato, in alcun modo la propria identità. E la dichiarazione ‘shok’ della reporter italiana secondo cui, prima di rilasciarla, i sequestratori le avrebbero detto che ‘gli statunitensi non volevano che tornasse viva in patria’. Per gli americani, invece, sarebbe stata solo una procedura difensiva: l’ auto viaggiava ad una velocità prossima ai 100 km/h un’ andatura tale, dicono, da far pensare ad un’ autobomba. La vicenda dell’ uccisione dell’ ‘eroe gentile’, di quell’ ‘uomo del sud’, com’è stato definito,  venne in seguito archiviata come ‘tragico incidente’.

Galluzzo Piera

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