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11:38:00 - 07 MARZO 2015

La Locride cerca di farsi sentire da Oliverio

La Locride cerca di farsi sentire da Oliverio -

Fascia ionica reggina: una realtà territoriale ricca di storia e di cultura che comprende 42 Comuni con una popolazione di piu’ di 130.000 abitanti con una estensione territoriale del 39% della superfice provinciale e di oltre l’ 8% di quella regionale con caratteristiche sociali ed economiche particolari e con enormi potenzialità che rimane, pero’ , fortemente penalizzata dall’isolamento e dall’abbandono in cui ormai da decenni è lasciata. Questo è la “cornice”  che i sindaci della Locride presenteranno oggi al presidente della Giunta regionale Mario Oliverio, che unitamente ad  alcuni assessori regionali e, soprattutto, ad alcuni tecnici di settore, parteciperà all’assemblea appositamente indetta dal presidente dell’Associazione dei Comuni, Giorgio Imperitura per parlare col nuovo Governatore dell Calabria delle grandi necessità della Locride. Una Locride che potrebbe essere la “vetrina” del territorio calabrese e che si snoda lungo una costa  che attraversa territori mozzafiato come il promontorio di Bova, la scogliera di Africo e i Comuni di Bianco e Casignana a metà strada  dei quali si trova la  Villa Romana di Contrada Palazzi, per andare agli scavi archeologici di Locri Epizefiri, cuore della Locride, alle spalle dei quali è ubicata la splendida cittadella di Gerace con i suoi tesori architettonici e la sontuosa cattedrale dell’ XI secolo. Senza dimenticare le importanti località “commerciali” di Bovalino,Ardore e, piu’ a nord, Siderno, Marina di Gioiosa e Roccella, nota a livello internazionale per il suo importante Festival Jazz e per l’ormai ben noto Porto delle Grazie. Centri marini ricchi di “borghi” di grande spessore da Condoianni di S. Ilario, ad Ardore Superiore, allo stesso centro storico di Siderno Superiore o Gioiosa Jonica con il suo “Naniglio”. Una Locride che potrebbe essere di grande richiamo per il grande turismo, se si pensa che ancora piu’ a nord ci sono  Caulonia e Monasterace dove si trova il famoso tempo  coi mosaici del “Drago” e la piccola Riace, ormai nota in tutto il mondo per il ritrovamento dei due Bronzi. Una zona ricca di un notevole entroterra con molti Comuni che sorgono ll’interno del Parco d’ Aspromonte e dove ci sono anche importanti attrattive religiose come il Santuario di Polsi, il Santuario di Bombile ancora  attrattivo malgrado la frana che lo ha colpito,   la Madonna della Scoglio di Placanica tutti luoghi di grande pellegrinaggio che richiamano migliaia di fedeli. Ed ancora il triangolo “storico di Pazzano, Bivongi e Stilo con la sua prestigiosa cattolica o Stignano con il suo prestigioso Palazzo e la stessa Mammola che è divenuta con il suo stocco un preciso punto di riferimento della gastronomia nazionale.Senza parlare della possibilità di usufruire del connubio mare/monti in un arco brevissimo di tempo.  Scusate se è poco trovare tanta ricchezza in un fazzoletto di territorio tutto sommato abbastanza limitato. Ciononostante La Locride, giusto quanto ha ammesso lo stesso assessore regionale ai trasporti  Nino De Gaetano nei giorni scorsi in un incontro con una vasta rappresentanza, istituzionale e non ì, del territorio, fa addirittura parte della seconda Calabria, di quella piu’ disastrata, di quella piu’ abbandonata a se stessa. Di quella parte di Calabria che fa accendere i riflettori nazionali  solo per fatti di cronaca nera e dove le  promesse sono sempre state tante ma non sono mai state mantenute . E che, adesso, ancora una volta si prepara ad esporre le sue necessità a Mario Oliverio e al nuovo Governo regionale  sperando che, come recita lo slogan coniato per l’occasione dai sindaci sia arrivato il momento di “invertire la rotta”. D’altra parte, anche se questo territorio è abituato al peggio del peggio, rimane difficile uccidere anche  la speranza. E i sindaci si presenteranno in fascia tricolore per chiedere precisi impegni “per lo sviluppo dell’area”. L’incontro con Oliverio è fissato per le ore 16 presso l’auditorium  dell’ Episcopio di Locri.

Aristide Bava

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